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37,75 km
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vicino a Gubbio, Umbria (Italia)
| Lo sforzo della lunga tappa odierna sarà ben ricompensato, poiché ci lascia in uno dei luoghi essenziali della Via di Francesco, Pieve dei Saddi, dove il tuo ostello gestito da volontari ospedalieri ci sembra una tappa obbligatoria. Lasciamo la bellissima città di Gubbio che circonda il suo teatro romano e lasciamo il centro urbano in una sezione in cui devi guardare da vicino i segni, sia verticali che dipinti nelle molte croci che troveremo fino a quando finalmente lasciamo la città una volta attraversata lo stato SS129. I primi chilometri del palcoscenico si sviluppano tra i campi lungo i binari e le strade secondarie che ci porteranno ad attraversare di nuovo lo stato e passare nel pk 6.7 attraverso una casa dove c'è un piccolo omaggio a San Francesco sotto forma di Statua e targa commemorativa. Dopo una casa impressionante poco dopo andiamo sulla strada che dobbiamo attraversare e continuare in salita, ma attenzione, perché prima di iniziare la salita a sinistra abbiamo un bar ideale per fare una prima pausa in questa lunga tappa che ci aspetta oggi. La prima importante scalata della giornata inizia, non molto lungo, su asfalto e con una rampa pronunciata. Al culmine della popolazione di Loreto e della sua chiesa, in piena salita abbiamo una fontana, continuando la salita verso il paese di Madonna di Montecchi dove raggiungiamo l'alto. Una sezione molto piacevole inizia seguendo una traccia in una valle solitaria tra le montagne dove saliremo progressivamente, attraversando un paio di gruppi di case e dove dobbiamo prestare molta attenzione, perché in Pk 16.5, qualcosa dopo uno dei gruppi di case, devi lasciare la comoda pista improvvisamente prendendo un sentiero che sale a sinistra su una ripida salita. È facile superarlo se non abbiamo idea e dobbiamo stare molto attenti a non superarlo perché il percorso gira a ovest da quel punto. Superata la ripida salita svoltiamo a destra e proseguiamo per un po 'lungo il piacevole sentiero sul pendio della valle tra i pini. Quando la strada si biforca e prendiamo la pista a sinistra, abbiamo raggiunto la seconda fermata del palco, da lì, il punto successivo da evidenziare sarà una zattera nella foresta che dobbiamo circondare verso la pagina 18.5. Ci aspettiamo circa 4 km da lì su una strada che ha conosciuto tempi migliori in una zona solitaria boscosa con una tendenza a declinare fino a raggiungere il punto più basso di Cerchiare, pk 21.9. Da lì risaliamo l'asfalto, SP205, fino a raggiungere l'abbazia di San Benedetto Vecchio, un altro luogo ideale per fare una pausa. Quando la segnalazione ci farà abbandonare la strada, inizieremo la discesa verso Pietralunga. Poco dopo aver iniziato a destra troviamo un deposito e una fontana. In pk 25.8 lasceremo la strada svoltando a sinistra e con Pietralunga in vista. Entriamo in città attraverso Via Roma fino a raggiungere il centro dove troviamo il municipio, la torre Rocca Longobarda e il monumento alla rotonda centrale di La Mannaia, legati a una leggenda legata a un pellegrino ingiustamente accusato di morte in questa città quando andò a Lucca per vedere il foglio sacro, ed è ricordato ogni anno nel famoso Palio della Mannaia. Da Pietralunga, che lasciamo attraversando il suo centro storico e la strada SP201, avremo poco meno di 10 km seguendo una strada secondaria circondata da boschi, in una sezione bucolica e inquietante che finirà per lasciarci nella vecchia Pieve de 'Saddi, dove riceveremo Un'ottima accoglienza da parte di volontari ospitali. Il posto è un paradiso di pace pieno di storia. La pieve, del V secolo, è il luogo dove fu decapitato e sepolto Crescenciano, un legionario romano convertito al cristianesimo e attorno ad esso fu sviluppata una delle prime comunità cristiane dell'alta valle del Tevere.
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