Morrone, Cima ZIS e Punta Uccettu da Corvaro
vicino a San Francesco Vecchio, Lazio (Italia)
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Foto del percorso



Descrizione dell'itinerario
Percorso lungo per il Monte Morrone, toccando Punta Ucceddu e passando per Cima ZIS. L'inizio del sentiero è proprio sotto all'autostrada A24, in prossimità della galleria S.Rocco.
Per arrivarci uscire a Valle Del Salto e proseguire per Corvaro. Una volta superato il paese di passerà in un angusto tunnel che passa proprio sotto all'autostrada, per poi sbucare proprio allimpocco del sentiero, dove parcheggiare. Un po' inquietante il rumore delle auto che sfrecciano in galleria sopra le nostre teste... Nel mio caso inizio il trek all'alba con le prime luci. Tutta la prima parte del sentiero è comoda larga e ben visibile, una carrareccia. Dopo poco sulla destra di incontra una bella chiesetta , e proseguendo il cammino si potranno scorgere tra la vegetazione diversi ruderi. La salita è regolare e anche se non trascurabile, facilmente percorribile. Raggiungiamo il primo waypoint, un cartello che seguiremo sulla sinistra all'indicazione Rifugio Prato S.Rocco. Si prosegue tranquilli fino al quinto waypoint, in piena curva (che andrebbe a sinistra), qui invece sulla destra troviamo il cartello MERCATURO. Qui tocca lasciare la carrareccia e prendere il sentiero (praticamente invisibile) che sta proprio dietro al cartello. In questa prima parte non è facile trovare segnali ne bandierine, va solo seguita la valle, prestando attenzione alla traccia GPS (anche io ho fatto un poco di zigzag). Dopo un po' cominciano a tornare visibili le bandierine e soprattutto gli omini di pietra a segnare i percorso. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che contribuiscono nella creazione degli omini di pietra dove serve, anche io contribuisco quando posso. Proseguendo in direzione del rifugio Campitelli, ad un certo punto sarà però necessario cambiare direzione e facendo una sorta di U risalire dolcemente fino ad arrivare al Passo Kuma (waypoint) a 1800m. Consiglio qui di riprendere fiato perché il resto dell'ascesa sarà impegnativa. Siamo in una piccola valle scoperta, sulla destra Cima Zis e sulla sinistra Punta Uccettu.Io da buon masochista ho deciso di salire fino al vado dell'asina (valico) proseguendo parallelo e a vista lungo la parete di sinistra, per raggiungere poi Punta Uccettu. Se volete potete trascurare questo passaggio e passare a vista al centro della valle risalendo verso vado dell'asina sul versante destro, avvicinandovi direttamente al sentiero che porta alla Zis. Una volta ai pedii della Zis il sentiero torna visibile, e l'ascesa per quanto molto impegnativa, con il giusto passo porta senza troppi problemi in vetta (ZIS = zaini in spalla). Da qui spettacolare vista sul Lago della Duchessa il Velino e il Murolungo
I problemi però cominciano qui. Per proseguire fino alla cima del Morrone, bisogna essere escursionisti esperti e smaliziati, serve sapersi orientare e affrontare tratti non tracciati o improvvisati, e soprattutto saper gestire tratti rocciosi dove in alcuni casi sarà necessario aiutarsi con le mani. La stessa mia traccia da questo punto in poi è stata registrata un po' a zigzag, non è detto sia il percorso migliore possibile. Una volta sullo Zis serve tornare in poco indietro e scendere alcuni metri per trovare un accesso più comodo per proseguire. Risalendo poi verso il Morrone, verso l'ultimo tratto torneremo a incontrare qualche omino di pietra, ma sarà necessario usare spesso le mani per risalire alcuni punti rocciosi. Nulla di impossibile, ma lo sconsiglio a chi non è avvezzo a queste cose. Una volta in vetta dopo la pausa di rito, si prosegue tutto in cresta per tornare giù al bosco. Finalmente il percorso si fa meno tecnico, ed è facile scorgere le bandierine segnavia bianche/rosse sulle roccette a distanza regolare. Una volta seguita tutta la cresta intravediamo a valle il bosco e un rifugio non gestito con una vasca di raccolta dell'acqua. Dovremo scendere in quella direzione, per poi riprendere il bosco. Dopo non pochi zigzag (sentiero non più visibile/segnato) torniamo finalmente a riprendere una comoda carrareccia che a scanzo di equivoci ci riporterà fino al primo waypoint e proseguendo, al parcheggio. Info: poco dopo aver preso la carrareccia nel bosco, sulla sinistra potremo trovare un sentiero ben visibile che consente di tagliare gran parte dellencurve e del percorso, ricongiungendosi alla carrecciata un paio di km più a valle. Io non ho provato questa scorciatoia, ma ho visto che è utilizzata spesso.
NB: l'intero percorso è stato eseguito in meno di 6 ore totali, ma considerate che gli ultimi 6km li ho fatti correndo, quindi in base alla vostra preparazione atletica vi consiglio di prevedere 1-2 ore in più.
Per arrivarci uscire a Valle Del Salto e proseguire per Corvaro. Una volta superato il paese di passerà in un angusto tunnel che passa proprio sotto all'autostrada, per poi sbucare proprio allimpocco del sentiero, dove parcheggiare. Un po' inquietante il rumore delle auto che sfrecciano in galleria sopra le nostre teste... Nel mio caso inizio il trek all'alba con le prime luci. Tutta la prima parte del sentiero è comoda larga e ben visibile, una carrareccia. Dopo poco sulla destra di incontra una bella chiesetta , e proseguendo il cammino si potranno scorgere tra la vegetazione diversi ruderi. La salita è regolare e anche se non trascurabile, facilmente percorribile. Raggiungiamo il primo waypoint, un cartello che seguiremo sulla sinistra all'indicazione Rifugio Prato S.Rocco. Si prosegue tranquilli fino al quinto waypoint, in piena curva (che andrebbe a sinistra), qui invece sulla destra troviamo il cartello MERCATURO. Qui tocca lasciare la carrareccia e prendere il sentiero (praticamente invisibile) che sta proprio dietro al cartello. In questa prima parte non è facile trovare segnali ne bandierine, va solo seguita la valle, prestando attenzione alla traccia GPS (anche io ho fatto un poco di zigzag). Dopo un po' cominciano a tornare visibili le bandierine e soprattutto gli omini di pietra a segnare i percorso. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che contribuiscono nella creazione degli omini di pietra dove serve, anche io contribuisco quando posso. Proseguendo in direzione del rifugio Campitelli, ad un certo punto sarà però necessario cambiare direzione e facendo una sorta di U risalire dolcemente fino ad arrivare al Passo Kuma (waypoint) a 1800m. Consiglio qui di riprendere fiato perché il resto dell'ascesa sarà impegnativa. Siamo in una piccola valle scoperta, sulla destra Cima Zis e sulla sinistra Punta Uccettu.Io da buon masochista ho deciso di salire fino al vado dell'asina (valico) proseguendo parallelo e a vista lungo la parete di sinistra, per raggiungere poi Punta Uccettu. Se volete potete trascurare questo passaggio e passare a vista al centro della valle risalendo verso vado dell'asina sul versante destro, avvicinandovi direttamente al sentiero che porta alla Zis. Una volta ai pedii della Zis il sentiero torna visibile, e l'ascesa per quanto molto impegnativa, con il giusto passo porta senza troppi problemi in vetta (ZIS = zaini in spalla). Da qui spettacolare vista sul Lago della Duchessa il Velino e il Murolungo
I problemi però cominciano qui. Per proseguire fino alla cima del Morrone, bisogna essere escursionisti esperti e smaliziati, serve sapersi orientare e affrontare tratti non tracciati o improvvisati, e soprattutto saper gestire tratti rocciosi dove in alcuni casi sarà necessario aiutarsi con le mani. La stessa mia traccia da questo punto in poi è stata registrata un po' a zigzag, non è detto sia il percorso migliore possibile. Una volta sullo Zis serve tornare in poco indietro e scendere alcuni metri per trovare un accesso più comodo per proseguire. Risalendo poi verso il Morrone, verso l'ultimo tratto torneremo a incontrare qualche omino di pietra, ma sarà necessario usare spesso le mani per risalire alcuni punti rocciosi. Nulla di impossibile, ma lo sconsiglio a chi non è avvezzo a queste cose. Una volta in vetta dopo la pausa di rito, si prosegue tutto in cresta per tornare giù al bosco. Finalmente il percorso si fa meno tecnico, ed è facile scorgere le bandierine segnavia bianche/rosse sulle roccette a distanza regolare. Una volta seguita tutta la cresta intravediamo a valle il bosco e un rifugio non gestito con una vasca di raccolta dell'acqua. Dovremo scendere in quella direzione, per poi riprendere il bosco. Dopo non pochi zigzag (sentiero non più visibile/segnato) torniamo finalmente a riprendere una comoda carrareccia che a scanzo di equivoci ci riporterà fino al primo waypoint e proseguendo, al parcheggio. Info: poco dopo aver preso la carrareccia nel bosco, sulla sinistra potremo trovare un sentiero ben visibile che consente di tagliare gran parte dellencurve e del percorso, ricongiungendosi alla carrecciata un paio di km più a valle. Io non ho provato questa scorciatoia, ma ho visto che è utilizzata spesso.
NB: l'intero percorso è stato eseguito in meno di 6 ore totali, ma considerate che gli ultimi 6km li ho fatti correndo, quindi in base alla vostra preparazione atletica vi consiglio di prevedere 1-2 ore in più.
Waypoint

A questo cartello lasciare la carrareccia e girare a destra (alle spalle del cartello prosegue sentiero poco visibile)
A questo cartello lasciare la carrareccia e girare a destra (alle spalle del cartello prosegue sentiero poco visibile)
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