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715 m
232 m
0
5,1
10
20,48 km
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vicino a San Cerbone, Toscana (Italia)
Si parte da Poggio alla Croce imboccando il sentiero 00 del CAI, in direzione della Badia di Montescalari. Giunti alla fonte ai Trogoli (m. 692), si prende a destra il sentiero 20 che, nella sua parte iniziale aggira il Monte Moggino, sulla cui cima piatta sono visibili ancora ruderi di un'antica casa torre, distrutta completamente da un bombardamento inglese nel luglio del 1944.
Il sentiero continua percorrendo un bellissimo crinale corredato da bellissimi panorami sulla città di Firenze e sulle Alpi Apuane. Dopo i ruderi di Pian della Vite, la strada inizia a scendere fino ad arrivare a Linari (440m.), il cui nome deriva probabilmente dalla coltivazione del lino. Proseguendo per una comoda strada sterrata, lunga circa 2,5 km si
arriva infine a S. Polo in Chianti.
Si continua in direzione della val di Rubbiana, salendo fra cipressi e uliveti fino ad arrivare sotto la millenaria pieve di San Miniato a Rubbiana, un edificio di origini antichissime (1077), costruito su una preesistente chiesetta longobarda.
A casa Aiaia (m. 467 ) c'innestiamo sul sent. 00, che fra querce e cipressi ci porta alla villa Fabbroni, (bell’edificio isolato di epoca ottocentesca) e quindi a casa Fabiano, prima di farci salire a Monte Muro. Prima di ritornare al Poggio alla Croce si passa sotto la chiesetta di San Cerbone, posta in un luogo suggestivo e panoramico. E' consigliabile arrivare a Poggio alla croce risalendo Poggio Citerna, si tratta veramente di poche centinaia di metri in più ma la fatica sarà sicuramente ricompensata dall'incantevole panorama.
Il sentiero continua percorrendo un bellissimo crinale corredato da bellissimi panorami sulla città di Firenze e sulle Alpi Apuane. Dopo i ruderi di Pian della Vite, la strada inizia a scendere fino ad arrivare a Linari (440m.), il cui nome deriva probabilmente dalla coltivazione del lino. Proseguendo per una comoda strada sterrata, lunga circa 2,5 km si
arriva infine a S. Polo in Chianti.
Si continua in direzione della val di Rubbiana, salendo fra cipressi e uliveti fino ad arrivare sotto la millenaria pieve di San Miniato a Rubbiana, un edificio di origini antichissime (1077), costruito su una preesistente chiesetta longobarda.
A casa Aiaia (m. 467 ) c'innestiamo sul sent. 00, che fra querce e cipressi ci porta alla villa Fabbroni, (bell’edificio isolato di epoca ottocentesca) e quindi a casa Fabiano, prima di farci salire a Monte Muro. Prima di ritornare al Poggio alla Croce si passa sotto la chiesetta di San Cerbone, posta in un luogo suggestivo e panoramico. E' consigliabile arrivare a Poggio alla croce risalendo Poggio Citerna, si tratta veramente di poche centinaia di metri in più ma la fatica sarà sicuramente ricompensata dall'incantevole panorama.
Poggio alla Croce è una località situata sulla, sommità del Chianti fiorentino, a 521 mt. Di altitudine, tra la valle dell’Ema e il Valdarno
superiore, immersa in un paesaggio prevalentemente collinare ricco di boschi, ulivi e viti. Il territorio è, inoltre, costellato da Castelli, poderi, vigne e ruderi recentemente trasformati in incantevoli alberghi ed agriturismi.
Poggio di Citerna (m.590). Qui un'area attrezzata con panchine in legno sotto l'ombra di querce e castagni, nonché di una croce in ferro, ci accoglie per goderci di un bellissimo panorama sul Poggio alla Croce, sulla val d'Ema e sulla piana di Firenze (nei giorni di cielo limpido si vede pure il duomo). Proseguendo lungo il sentiero che si snoda piacevolmente lungo il crinale del poggio si giunge sul versante valdarnese (m.582). Qui la nostra vista può spaziare non solamente sul Valdarno superiore ma può arrivare perfino ad Arezzo.
Ma il poggio di Citerna non ci offre solo panorami a largo raggio perché qui, su questo lato, sono visibili tra la vegetazione i ruderi di un monastero femminile risalente al XIII secolo. Per quasi due secoli delle monache agostiniane sono vissute lassù, probabilmente occupando un edificio fortificato di origine ancora più antica, prima di essere richiamate in città alla fine del Trecento. La loro presenza su questa collina rientra nell'ambito di quel variegato fenomeno dell'eremitismo femminile che conobbe a quel tempo, anche in Toscana, una diffusione straordinaria.
Da lassù poi si ridiscende, in poco tempo, per un comodo sentiero, probabilmente lo stesso che facevano quelle monache per raggiungere il Poggio alla Croce, dove, fino a qualche secolo fa, consisteva in pratica in un edificio in pietra e in un ospedaletto di campagna, ricollegandoci così al sentiero CAI 00.
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