Abbazia di San Cassiano a Montescalari o Badia Montescalari si trova sui monti del Chianti a circa 700 m di quota nel comune di Figline Valdarno nei pressi del confine con il comune di Greve in Chianti.
Storia e patrimonio artistico [modifica]
Fu costruita nei primi decenni dell'XI secolo da Giovanni Gualberto della famiglia dei Visdomini, signori di Petroio in Val di Pesa. Essa si trova sui Monti Scalari, tra il Valdarno e le valli della Greve, della Pesa, e dell'Elsa.
Questa abbazia, come in genere tutte le abbazie, ricevette molte donazioni di strutture religiose e di terre ed aiutò viandanti e bisognosi.
All'inizio essa era costituita da chiesa e oratorio, poche stanze per i monaci e un piccolo ospizio per i pellegrini. Poi fu ampliata e la chiesa fu consacrata il 26 maggio 1212. La torre campanaria fu costruita nei secoli XIII-XIV (oggi resta solo la base, perché essa fu distrutta il 20 luglio 1944).
L'ingresso principale è sormontato da un "torrino", con beccatelli a tutto sesto, sorretti da mensole in pietra. I due portali hanno cornici bugnate in pietra arenaria, quello principale ha l'arco che termina con una piccola cuspide, quello spostato verso est ha l'arco decorato con lo stemma mediceo.
La planimetria della chiesa è a croce bernardina, ad aula unica e copertura a capanna.
Tra il 1611 e il 1613 l'abbazia fu ampliata, con la costruzione delle cantine, delle stanze per il Padre Abate, del Capitolo, della Sagrestia e di tutte le celle per i monaci. I lavori ebbero inizio il 27 dicembre 1611 e con essi l'abbazia assunse i caratteri di una villa signorile, con pareti intonacate, coronamenti di finestre e porte in pietra arenaria, finestre con davanzale sorretto da mensole inginocchiate. Fu realizzato anche un loggiato superiore, con colonne in pietra serena e colonne in ordine tuscanico, che posano su un davanzale in pietra. Questi lavori in pietra furono eseguiti dallo scalpellino Bartolomeo di Berto da San Donato.
Il refettorio dell'abbazia ha il soffitto a travi e le cantine in volta sono sorrette da pilastri. Nella chiesa ci sono altari in pietra.
Una campana dell'abbazia, del 1295, è stata spostata nella chiesa de La Panca (località vicina all'abbazia), mentre l'altra, distrutta nel 1815, era stata realizzata da Andrea del Verrocchio con figure e rilievi e poi acquistata dal pievano della chiesa di San Pancrazio in Valdarno.
Sono rimasti la navicella e il turibolo in rame sbalzato e dorato, che si trovano attualmente nella Pieve di San Donato a Mugnana a Chiocchio. Il turibolo è conosciuto come turibolo di san Giovanni Gualberto, ha una forma a pinnacoli e nel braciere sono raffigurati San Pietro, San Paolo, un Santo Vescovo e la Vergine. Negli spigoli ci sono figure angeliche in rilievo. Il coperchio è decorato con vegetali e teste di cherubini. La navicella è decorata con uva e mazzi di spighe di grano. Sul coperchio c'è l'immagine di San Giovanni Gualberto. Essi sono datati tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII secolo.
Nell'abbazia c'è una parte di affresco, la Crocefissione, nella quale si vedono solo i piedi del Cristo e la parte inferiore della Croce, affresco attribuito a Bernardo di Stefano Rosselli. Altri dipinti sono: Samaritana al pozzo e un Ecce Homo, dei quali si è conosciuto l'autore, grazie a un ritrovamento di documenti nell'Archivio di Stato del 1611: l'autore è il pittore Nicodemo Ferrucci.
Sul portale della facciata dell'abbazia c'è lo stemma in terracotta invetriata con le insegne dell'abbazia, eseguito nel 1505 da Luca Della Robbia (il giovane).
Dal 1830 al 1980 circa è stata proprietà della famiglia Rosselli Del Turco.
chalten30 28 gen 2013
Ho seguito questo percorso Mostra di più
Informazioni
Facile da seguire
Paesaggio
Medio
Bel percorso, panoramico e vario.
D & P 9 mar 2014
bel percorso !! ben fatto ma l'ultima parte dall'abbazia di montescalari a poggio la croce ora era devastata dal taglio del legname ed il trattturo è ridotto male dal passaggio dei mezzi di lavoro .