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594 m
195 m
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9,21 km
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vicino a Vitolini, Toscana (Italia)
Il percorso si sviluppa sia su strada asfaltata, che sterrata e sentieri. Partenza dal paese di Vitolini, e salendo tra i campi di ulivi arrivo all’Abbazia di San Giusto al Pinone. Proseguiamo fino al Sasso del Diavolo: Un grande monolite a forma di altare con su un lato degli scalini scolpiti nella roccia che permettono di salire sulla cima. Da qui nelle giornate terse è possibile vedere il mare in direzione della costa Livornese fino a Gorgona. Da qui probabilmente deriva il nome del luogo: Pietramarina. Non ci sono certezze sull’origine del masso. Si ritiene infatti che fosse un antico altare rituale etrusco. La posizione in cui sorge, vicino all’insediamento etrusco fortificato, dà adito a varie supposizioni. La superficie del Masso del Diavolo, così chiamato perchè sulla roccia compare una presunta impronta del piede caprino del Maligno e perchè l’area in passato era oggetto di riti pagani, è ricoperta di incisioni di nomi e date. Secondo alcuni il masso ricorderebbe la forma di un teschio. Altri credono che gli scalini siano opera di un abitante di Bacchereto che negli anni ’50 del secolo scorso gli avrebbe scolpiti per agevolare la salita sula roccia. Il dubbio rimane ma la sua visita è in ogni caso molto affascinante. Attorno al masso, sotto al bosco di lecci si trovano diverse panchine, che rendono il luogo piacevolmente accogliente.
Proseguiamo fino a Monte Pietramarina. Sul sentiero si trova la stalla dei guardia caccia del Granduca. Poi si allarga un grande spiazzo con scavi archeologici etruschi ancora in corso d’opera, e con il Casino dei Birri (sec XVI-XVII), l’alloggio dei guardiacaccia dei Granduca (i cosiddetti birri; nel Medioevo e nel rinascimento infatti le guardie erano chiamate birri - rosso - per il colore del loro mantello; successivamente il termine con l’aggiunta di una s è diventato dispregiativo verso le forze dell’ordine) all’interno della riserva del Barco Reale. La riserva, ad uso esclusivo dei Medici, era circondata da un muro lungo più di 50 chilometri, ancora oggi visibile in alcuni punti. La tenuta si estendeva per più di 4000 ettari localizzati sul crinale del Montalbano ed aveva come punto di riferimento la Villa Medicea di Artimino che, pur essendo fuori dalla bandita, ne risultava praticamente circondata.
L’insediamento etrusco di Pietramarina, dotato di massicce fortificazioni murarie, era nato probabilmente come emanazione del centro di Artimino, grazie alla sua posizione predominante dominava una vasta area e metteva in comunicazione tra loro Artimino, Fiesole e Volterra con la costa tirrenica.
Completiamo il piccolo anello ricongiungendoci alla strada principale.
Proseguiamo fino a Monte Pietramarina. Sul sentiero si trova la stalla dei guardia caccia del Granduca. Poi si allarga un grande spiazzo con scavi archeologici etruschi ancora in corso d’opera, e con il Casino dei Birri (sec XVI-XVII), l’alloggio dei guardiacaccia dei Granduca (i cosiddetti birri; nel Medioevo e nel rinascimento infatti le guardie erano chiamate birri - rosso - per il colore del loro mantello; successivamente il termine con l’aggiunta di una s è diventato dispregiativo verso le forze dell’ordine) all’interno della riserva del Barco Reale. La riserva, ad uso esclusivo dei Medici, era circondata da un muro lungo più di 50 chilometri, ancora oggi visibile in alcuni punti. La tenuta si estendeva per più di 4000 ettari localizzati sul crinale del Montalbano ed aveva come punto di riferimento la Villa Medicea di Artimino che, pur essendo fuori dalla bandita, ne risultava praticamente circondata.
L’insediamento etrusco di Pietramarina, dotato di massicce fortificazioni murarie, era nato probabilmente come emanazione del centro di Artimino, grazie alla sua posizione predominante dominava una vasta area e metteva in comunicazione tra loro Artimino, Fiesole e Volterra con la costa tirrenica.
Completiamo il piccolo anello ricongiungendoci alla strada principale.
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