Le cascate di Carpinone
vicino a Pantaniello, Molise (Italia)
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Foto del percorso



Descrizione dell'itinerario
Waypoint

Fiume Carpino
Il Carpino è un fiume della Provincia di Isernia. Attraversa i comuni di Carpinone, Isernia, e altri della stessa provincia per poi unirsi al Sordo nel fiume Cavaliere e diventare un affluente del Volturno. Esso probabilmente deve il suo nuovo nome alla valle in cui scorre, la "valle caprina"; fu infatti chiamato prima Caprimo e poi divenne Carpino. Il suo vecchio nome, Gianocanense, proviene dal dio pagano Giano e da canere, verbo latino che significa cantare.

Cascata del Carpinone
Cascate di Carpinone, sono due cascate parallele in cui confluiscono le acque del fiume Carpino e Tura. Queste cascate, parzialmente artificiali, alimentano la centrale idroelettrica a valle. Sentieri asfaltati si alternano a altri solo battuti o più sconnessi all’interno del bosco. Si presenta quindi più impervio e abbastanza ripido. La discesa è però agevolata da corrimani o cordame. La segnaletica è più che adeguata. Il fragore dell’acqua anticipa lo spettacolo delle cascate di Carpinone che precipitano da un’altezza di quasi 20 metri.

Cascata dello Schioppo
Cascata Schioppo, intima cascata naturale ubicata più a monte, alimentata solo dal Tura. Il più agevole perché non presenta dislivelli importanti, arriva alla cascata Schioppo caratterizzata da un salto di circa 10 metri. Si giunge dopo 20 minuti di cammino e ci si ferma volentieri a godere della frescura rigenerante della piscina naturale.

Chiesa della Madonna delle Grazie
Sotto al castello c’è la chiesa della Madonna delle Grazie, anche nota come chiesa del Purgatorio. Guardandola frontalmente vedrai le torri del castello Caldora fargli da sfondo. La chiesa della Madonna delle Grazie si affaccia direttamente sulla strada, a cui è collegata per mezzo di cinque scalini che conducono al portale d’ingresso con una cornice in bassorilievo in pietra. Al di sopra c’è un piccolo timpano triangolare e, ancora sopra, una cornice con motivi floreali. Un altro timpano triangolare, decorato con motivi floreali, è presente anche sulla sommità della facciata, proprio al di sopra di un ovale con raffigurata al centro la Madonna. L’intera facciata è intonacata in un colore giallino e decorata con una pietra chiara, ad esempio con colonne angolari. Sul fianco sinistro si innalza il campanile intonacato fino al secondo ordine e in pietra a vista sugli altri tre. La parte sommitale, a punta, è invece decorata con piastrelle gialle e azzurre che creano un motivo geometrico. Gli interni della chiesa della Madonna delle Grazie si dispongono su di un’unica navata rettangolare con finestre laterali. L’altare è in marmo policromo e anticipa tre nicchie. Le due laterali sono occupate da statue, mentre quella centrale è libera.

Chiesa Collegiata Assunzione di Maria Vergine
La chiesa più importante di tutto Carpinone è la collegiata Assunzione di Maria Vergine. Risale agli inizi del XVIII secolo, quando venne costruita sui resti di una chiesa molto più antica, e venne elevata a collegiata nel 1854 su volere di papa Pio IX. Durante i secoli furono poche le modifiche apportate alla struttura e le ristrutturazioni maggiori avvennero nel 1725 e nel 2005. Esternamente la chiesa collegiata Assunzione di Maria Vergine ha una grande facciata realizzata in blocchi di pietra calcarea e malta. Il grande portone rettangolare è incorniciato in pietra bianca, così come i due ingressi minori a destra e sinistra. Al di sopra di questi ultimi si aprono due finestre ad arco e, in mezzo alla facciata, una lunetta semicircolare. Il tetto è a capanna e sulle ali laterali presenta una falda con manto di tegole marsigliesi di laterizio. Gli interni sono disposti su di una pianta a croce latina con tre navate affrescate da Leo Paglione e illuminato da alcune finestre laterali. Visitandola troverai inoltre il corpo di San Rocco Celestino che qui riposa. L’altare maggiore è in marmo policromo con intarsi e sculture a bassorilievo. È inoltre dotato di un baldacchino stile impero e una scultura lignea della Vergine Assunta risalente al settecento. La Madonna è ritratta con le braccia aperte e con indosso una lunga tunica e un mantello. Ai suoi piedi ci sono vari cherubini e tre piccoli angeli. Sulla sinistra c’è un secondo altare, risalente agli inizi del XIX secolo, sempre in marmo policromo, costruito su volontà dell’arciprete di Carpinone Loreto Caranci, come testimoniato da un’iscrizione alla base.


Castello Caldora
Il castello fu eretto nell'XI secolo, a forma di pentagono irregolare, delimitato da 5 torri, sopra il burrone che dà sul fiume Carpino. Nel 1223 per volere di Federico II di Svevia il castello fu distrutto da Ruggero da Pescolanciano e ricostruito poi nel XIV secolo dalla famiglia d'Evoli. Nel primo ventennio del XV secolo fu abitato da Jacopo Caldora e poi dal figlio Antonio, che vi stabilì la propria residenza, sino alla guerra contro Alfonso V d'Aragona e suo figlio Ferrante, che gli confiscarono i feudi in Abruzzo e Molise. Nel 1442 Antonio perse gran parte dei suoi domini nella battaglia di Sessano e il castello di Carpinone finì in mano ad altri feudatari, tra cui i Pandone, i Carafa, i De Regina, i Grimaldi e i De Risio. Nel 1954 il notaio Valente, uno degli ultimi proprietari, fece ricostruire il piano nobile, adattandolo alle esigenze abitative dei suoi tempi. L'entrata al castello era difesa in passato dal ponte levatoio e da una porta che dava sul cortile, tirata da catene. Al suo interno si trovano il cortile centrale del piano terra, le stanze delle scuderie, i magazzini e gli alloggi della servitù. Il piano nobile era costituito da ambienti di rappresentanza, resi confortevoli già all'epoca di Jacopo ed Antonio Caldora, al fine di accogliere gli emissari e i sovrani; vi era anche una cappella gentilizia. Il castello oggi è alquanto modificato, soprattutto negli esterni, a causa dei rifacimenti dopo i terremoti del 1456 e del 1805; le torri si presentano ancora intatte, benché intonacate.
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Appena possibile voglio seguire questo percorso, mi pare molto piacevole e i ragazzi del luogo che tanto si sono dati da fare per creare questo percorso, meritano questa visita.
Appena possibile voglio seguire questo percorso, mi pare molto piacevole e i ragazzi del luogo che tanto si sono dati da fare per creare questo percorso, meritano questa visita.