L-SOVANA (anello via Cava Ildobranda)
vicino a Sovana, Toscana (Italia)
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Foto del percorso



Descrizione dell'itinerario
Visiteremo l'imponente ed unica Tomba di Ildebranda, e l'altra necropoli etrusca con la tomba della Sirena, oltre naturalmente all'antico borgo del paese.
Parcheggiata l'auto al bivio per l'ingresso all'ingresso per la necropoli di Sopraripa, ai piedi del Paese di Sovana lungo la strada provinciale 22, percorreremo tutto l'itinerario della necropoli che ci condurrà fino alla famosa tomba della Sirena, dopo la visita ritorneremo sui nostri passi e raggiunta la provinciale giriamo a SX la percorriamo per alcune centinaia di metri fino a raggiungere l'ingresso (a pagamento) per la visita delle famose tombe, (Tomba del Tifone, di Ildebranda, dei Demoni Alati, delle tombe a semi dado ed infine la tomba Pola, proseguiremo con la visita della Via Cava del Cavone potremo ammirare lungo la via cava anche l'inquietante simbolo della croce a svastica già usata dagli etruschi, si dice per rappresentare il sole, ma chissà?. Non ci resta che tornare nuovamente sul nostri passi e ripercorrere la strada provinciale 22 fino alle nostre auto e da qui decidere se raggiungere il centro con le stesse o percorrere a piedi (andata e ritorno) la strada statale fino al bivio a DX con il cimitero di Sovana e imboccare la strada che ci porterà a visitare l'antico centro storico del paese.
Waypoint
l Ingresso area archeologica
La necropoli di Sovana si trova ad un Km dal piccolo borgo medievale in direzione San Martino sul Fiora. La parte più imponente della necropoli etrusca si trova sulle colline a nord del torrente Calesine dove si possono raggiungere, attraverso percorsi immersi nella fitta vegetazione, le straordinarie architetture funerarie rupestri: le tombe monumentali a fronte colonnata come la tomba Pola e la tomba Ildebranda che prende il nome dall’illustre cittadino Sovanese che divenne papa con il nome di Gregorio VII; le tombe a edicola del Tifone e dei Demoni Alati. Quest’ultima riportata alla luce nel 2004 è stata oggetto di un attento lavoro di musealizzazione da parte della Soprintendenza. In prossimità del monumento sono stati collocati grandi blocchi di tufo con una decorazione scultorea di notevole livello qualitativo. Spicca fra tutti il frontone ad alto rilievo, sul quale campeggia un imponente demone marino, alato e con code pisciformi, identificabile con Scilla o Tritone. Sulla destra tra i vari blocchi decorativi si erge una statua quasi a tutto tondo identificabile con Vanth demone femminile alato, messaggero di morte che porta la pergamena dove è scritto il destino del defunto.
l Necropoli di Sopraripa
Nella necropoli di Sopraripa sono presenti vari tipi di sepolture usate per un lungo periodo di tempo tra il VII-VI e il III-II secolo a. C. Le più antiche, che risalgono all'epoca arcaica son le prime che si incontrano e sono del tipo a camera, le tombe a semidado e falsodado, ricavate direttamente dalla parete tufacea, sono invece datate attorno alla seconda metà del III sec.a.C. l'ultima tomba presente nel percorso è quella a edicola della Sirena. Nella tombe a dado, sulla facciata, è riprodotta una falsa porta che conduceva al mondo ultraterreno, nel centro della falsa porta sono presenti le iscrizioni etrusca che indicano il proprietario. Il dado è sormontato dall'ara porta cippi, un elemento parallelepipedo più piccolo, a cui si accedeva tramite due rampe di scale molto ripide poste ai lati del monumento funebre. Le tombe presentano un corridoio (dromos) che conduce alla camera sepolcrale a pianta rettangolare e dotata di banchine per la deposizione dei corredi.
l Sovana
Sovana è una frazione del comune italiano di Sorano, nella provincia di Grosseto, in Toscana. È conosciuta come importante centro etrusco, borgo medievale e rinascimentale, nonché sede episcopale. Il centro sorge nel Pianetto di Sovana, piccolo fondovalle che si sviluppa tra le colline dell'Albegna e del Fiora, a quote comprese tra i 200 e i 300 metri s.l.m., nel cuore dell'area del Tufo sulla riva sinistra del fiume Fiora. Il territorio è interessato dalla presenza di numerosi corsi d'acqua a regime torrentizio (Calesine, Folonia, Picciolana, Valle Bona), che vanno poi a confluire nel Fiora poco a sud-ovest dell'abitato. Suana era un centro etrusco, che dalla conquista di Vulci in poi (280 a.C.) subì un graduale processo di romanizzazione, culminato con la creazione del municipio con la concessione della cittadinanza romana agli italici. Nel V secolo è già documentata come sede vescovile. L'attuale centro storico si sviluppò nel corso del Medioevo nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della famiglia Aldobrandeschi, che vi fece edificare un castello intorno all'anno mille. In epoca medievale divenne anche libero comune e diede i natali a Ildebrando di Sovana, divenuto in seguito papa Gregorio VII;[3] fu anche capitale dell'omonima contea. Alla fine del XIII secolo venne ereditata dagli Orsini seguendo il medesimo destino di Sorano e Pitigliano fino al XV secolo, epoca in cui il centro venne conquistato dai senesi. A metà del XVI secolo la definitiva caduta della Repubblica di Siena portò Sovana nelle mani dei Medici, che la inglobarono nel Granducato di Toscana. I Medici cercarono di ripopolare il borgo, in stato di forte degrado dopo le epidemie di peste, con coloni provenienti dalla Grecia: il tentativo fu inutile, nel 1702 sono censite a Sovana solo ventiquattro persone. Anche sotto i Lorena, nonostante i tentativi, la situazione non migliorò. Spopolata e abbandonata, ha ritrovato nuova vita nel corso del XX secolo, grazie al ricco patrimonio archeologico che la rende una frequentata meta turistica. Il borgo è inserito nella lista dei borghi più belli d'Italia patrocinata dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani.
l Tomba dei Demoni Alati
l Tomba del Tifone
l Tomba della Sirena
l Tomba Ildebranda
l Tomba Pola
l Tombe a semidado
l Via Cava del Cavone
La "via del Cavone" è interamente scavata nella roccia tufacea, attualmente percorribile solo per alcune centinaia di metri, è una delle vie cave più suggestive di epoca etrusca che collegavano Sovana alle pendici di Monte Rosso e alla strada verso il Monte Amiata. Lungo il tracciato dalle dimensioni ciclopiche, si trovano alcune tombe etrusche appartenenti alla necropoli di Poggio Stanziale. A metà percorso, poco oltre una piccola nicchia di età medievale posta a protezione dei viandanti, è visibile un’iscrizione etrusca: "vertna" e una profonda incisione in forma di svastica, antico simbolo che, come suggeriscono alcune interpretazioni, raffigura una immagine stilizzata del sole.
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