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607 m
219 m
0
3,4
6,7
13,43 km
Visualizzato 2383 volte, scaricato 101 volte
vicino a Tivoli, Lazio (Italia)
14km
3 h 18 min In movimento
4 h 22 min Tempo Complessivo
3,35 km/h
Escursione davvero bella in un Parco che ha un ecosistema ampissimo e offre panorami romantici e nostalgici. Uno scrigno temporale circondato da un urbanizzazione soffocante, Tivoli, e l'immensa area urbana di Roma si stende ai nostri piedi.
Sono partito dal parcheggio della stazione di Tivoli, altri parcheggi a disposizione e non a pagamento non ne ho trovati, neanche in un giorno festivo e alle 7:30 del mattino.
Mi sono diretto verso via Quintilio Varo, poco prima del punto panoramico sulla cascata di Villa Gregoriana c'è il cartello del Parco. Pochi metri di salita e sulla destra inizia il tracciolino che conduce al Monte Catillo (piccolo fuori sentiero per salire in cima). Dalla croce il panorama su Tivoli e sulla valle dell'Aniene è meravigliosa quanto inquietante. Si notano gli scempi incontrollati che nei decenni hanno devastato un'area rinomata in tutta Europa sin dal '500.
Dalla croce si puntano i ripetitori, costruiti accanto ad un campo sportivo che fatico a comprendere perchè sia stato realizzato propio lì. La segnaletica poco distante ci indica la via per la Sughereta di Sirividola. Si entra pian piano in un mondo fantastico, un bosco di quercie di sughero che comincia a svegliarsi ai primi raggi di sole dopo una notte gelida.
Tutto il tracciato è magistralmente segnato, si arriva al cancello in legno che va richiuso per non far uscire le bestie allo stato brado che circolano nell'area.
Si attraversa il Monte Giorgio e si prosegue sempre con un panorama meraviglioso sulla destra, Castel Madama e la zona dei Carseolani, l'A24 e in lontananza se non sbaglio il Monte Viglio, dietro verso Tivoli tutti i monti dei Colli Albani sullo sfondo.
Sempre tra radure panoramiche, bosco di sugheri e traccie di cinghiali si arriva, sempre accompagnati dagli impeccabili cartelli segnavia alla Fonte Bologna con Rifugio agibile annesso e area pic-nic.
Il prossimo cartello ci indica la via per il Monte Lecinone e Monte Sterparo. Si sale attraverso un grande bosco di olmi e quercie (seguire sempre i segni sugli alberi) sino a raggiungere la vetta del Monte Lecinone contraddistinta da il rudere di una casaccia. Si continua su un lungo tratto sconnesso, roccie affioranti, cambi di direzione continui sino al cartello che indica la vetta per il Monte Sterparo.
Dalla vetta del Sterparo il panorama è magnifico, Montecelio, Sant'Angelo Romano, Castel Chiodato, il Monte Soratte, Monte Gennaro, e tutta la valle dell'Aniene.
Per scendere e tornare verso Tivoli si prende il sentiero Paolo Fantini. E' un bel tracciolino panoramico, in estate non volgio immaginare il caldo, ma l'ho trovato per un lungo tratto bello impegnativo. Infatti è molto ripido a cendere, seminascosto dalle piante e molto scivoloso. Il sentiero una volta raggiunto il bosco torna ad essere una piacevole passeggiata. Si arriva all'attraversamento di un guado, il punto è contraddistinto da una serie di bastoncini appesi tra due alberi, giunti dall'altra parte in breve tempo si raggiunge la carrareccia e il Passo delle Cavallette che ci prepara agli ultimi km prima del ritorno alla civiltà.
3 h 18 min In movimento
4 h 22 min Tempo Complessivo
3,35 km/h
Escursione davvero bella in un Parco che ha un ecosistema ampissimo e offre panorami romantici e nostalgici. Uno scrigno temporale circondato da un urbanizzazione soffocante, Tivoli, e l'immensa area urbana di Roma si stende ai nostri piedi.
Sono partito dal parcheggio della stazione di Tivoli, altri parcheggi a disposizione e non a pagamento non ne ho trovati, neanche in un giorno festivo e alle 7:30 del mattino.
Mi sono diretto verso via Quintilio Varo, poco prima del punto panoramico sulla cascata di Villa Gregoriana c'è il cartello del Parco. Pochi metri di salita e sulla destra inizia il tracciolino che conduce al Monte Catillo (piccolo fuori sentiero per salire in cima). Dalla croce il panorama su Tivoli e sulla valle dell'Aniene è meravigliosa quanto inquietante. Si notano gli scempi incontrollati che nei decenni hanno devastato un'area rinomata in tutta Europa sin dal '500.
Dalla croce si puntano i ripetitori, costruiti accanto ad un campo sportivo che fatico a comprendere perchè sia stato realizzato propio lì. La segnaletica poco distante ci indica la via per la Sughereta di Sirividola. Si entra pian piano in un mondo fantastico, un bosco di quercie di sughero che comincia a svegliarsi ai primi raggi di sole dopo una notte gelida.
Tutto il tracciato è magistralmente segnato, si arriva al cancello in legno che va richiuso per non far uscire le bestie allo stato brado che circolano nell'area.
Si attraversa il Monte Giorgio e si prosegue sempre con un panorama meraviglioso sulla destra, Castel Madama e la zona dei Carseolani, l'A24 e in lontananza se non sbaglio il Monte Viglio, dietro verso Tivoli tutti i monti dei Colli Albani sullo sfondo.
Sempre tra radure panoramiche, bosco di sugheri e traccie di cinghiali si arriva, sempre accompagnati dagli impeccabili cartelli segnavia alla Fonte Bologna con Rifugio agibile annesso e area pic-nic.
Il prossimo cartello ci indica la via per il Monte Lecinone e Monte Sterparo. Si sale attraverso un grande bosco di olmi e quercie (seguire sempre i segni sugli alberi) sino a raggiungere la vetta del Monte Lecinone contraddistinta da il rudere di una casaccia. Si continua su un lungo tratto sconnesso, roccie affioranti, cambi di direzione continui sino al cartello che indica la vetta per il Monte Sterparo.
Dalla vetta del Sterparo il panorama è magnifico, Montecelio, Sant'Angelo Romano, Castel Chiodato, il Monte Soratte, Monte Gennaro, e tutta la valle dell'Aniene.
Per scendere e tornare verso Tivoli si prende il sentiero Paolo Fantini. E' un bel tracciolino panoramico, in estate non volgio immaginare il caldo, ma l'ho trovato per un lungo tratto bello impegnativo. Infatti è molto ripido a cendere, seminascosto dalle piante e molto scivoloso. Il sentiero una volta raggiunto il bosco torna ad essere una piacevole passeggiata. Si arriva all'attraversamento di un guado, il punto è contraddistinto da una serie di bastoncini appesi tra due alberi, giunti dall'altra parte in breve tempo si raggiunge la carrareccia e il Passo delle Cavallette che ci prepara agli ultimi km prima del ritorno alla civiltà.
4 commenti
Puoi aggiungere un commento o una recensione a questo percorso
Riccardo Di Pasquali 13-ago-2020
Ho seguito questo percorso Vedi altro
Informazioni
Facile da seguire
Paesaggio
Medio
Escursione tecnicamente molto carina, non entusiasmante per i paesaggi
SaraMimmi :-P 22-nov-2020
Ho seguito questo percorso verificato Vedi altro
Informazioni
Facile da seguire
Paesaggio
Medio
Traccia facile da seguire. Percorso impegnativo, non adatto a bambini piccoli. Molto panoramico. Descrizione dettagliata
SakkeEU 27-nov-2020
Ho seguito questo percorso Vedi altro
Informazioni
Facile da seguire
Paesaggio
Medio
I sentieri sono ben segnalati e mantenuti, il parco è pulito e curato.
Al cancello di uscita del parco, dove questo percorso finisce, ci sono le mappe del parco messe a disposizione gratuitamente.
Se non ve la sentite di scendere dallo Sterparo per il sent.332, una valida alternativa è prendere il 333 e tornare sul percorso seguendo il 331-SC.
Ottimo percorso!
Marlow78 27-nov-2020
Grazie mille!