Crinali, mulini e cascatelle in Val di Savena
vicino a Castel dell'Alpi, Emilia-Romagna (Italia)
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Foto del percorso



Descrizione dell'itinerario
Tempo di percorrenza 5h 30min + le pause
Il punto di partenza è il Lago di Castel dell’Alpi, dove dal comodo parcheggio di fronte a Villa Stella (casa di riposo) si sale subito lungo un sentiero CAI abbastanza segnato (CAI 911).
Abbastanza perché qualche incertezza rimane e dopo circa 3 km qualcosa non deve aver funzionato, perché la traccia è stata smarrita e ci siamo inventati un sentiero più o meno funzionale.
Poi i segnavia bianco/rossi sono stati di nuovo individuati e arrivare al Passo del Turchino è stato semplice e bello.
Da lì il percorso per il Monte Oggioli non desta particolari problemi - se non la distruzione sistematica dello stesso sentiero da parte dei simpatici motociclisti che lo percorrono.
Anziché arrivare alla cima del sopra detto si è optato per una vecchia traccia non più manutenuta che rimane in quota, senza salire.
Poi si giunge alla Croce dell’Alpe di Monghidoro, oggi avvolta nella nebbia e da lì lungo il CAI 907 - che si incrocia nel bosco sottostante - si arriva tra deviazioni e millanta segnavia all’osteria del Fantorno (3 h dalla partenza).
Se si prenota per tempo qui si mangia piacevolmente.
Dopo la pausa pranzo, bel sentiero in discesa verso Piamaggio.
Da qui ancora in discesa e si incontrano i mulini di cui si dice nel titolo - ovviamente non più funzionanti, ma testimonianza del passato che fu. Sentieri laterali e punto frequentati, asfalti solitari, scorci inattesi: questo l’ambiente che accompagna questa seconda parte della tappa. Tra discese e qualche piccola salita si giunge alfine alla località Valgattara e da qui ancora in discesa verso il borgo di Molino del Mandrullo.
Una bacheca spiega il luogo, sul web si trova qualcosa.
Da qui si costeggia il fiume e dopo poco si aprono a destra 7/8 cascate in cemento realizzate a valle del lago. Molto suggestive, con o senza acqua. Oggi per fortuna con.
Di lì a poco si raggiunge il Lago e dopo dieci minuti si è di nuovo al punto di partenza.
Gran bel giro: vario, curioso e dai più diversi terreni e panorami.
Il punto di partenza è il Lago di Castel dell’Alpi, dove dal comodo parcheggio di fronte a Villa Stella (casa di riposo) si sale subito lungo un sentiero CAI abbastanza segnato (CAI 911).
Abbastanza perché qualche incertezza rimane e dopo circa 3 km qualcosa non deve aver funzionato, perché la traccia è stata smarrita e ci siamo inventati un sentiero più o meno funzionale.
Poi i segnavia bianco/rossi sono stati di nuovo individuati e arrivare al Passo del Turchino è stato semplice e bello.
Da lì il percorso per il Monte Oggioli non desta particolari problemi - se non la distruzione sistematica dello stesso sentiero da parte dei simpatici motociclisti che lo percorrono.
Anziché arrivare alla cima del sopra detto si è optato per una vecchia traccia non più manutenuta che rimane in quota, senza salire.
Poi si giunge alla Croce dell’Alpe di Monghidoro, oggi avvolta nella nebbia e da lì lungo il CAI 907 - che si incrocia nel bosco sottostante - si arriva tra deviazioni e millanta segnavia all’osteria del Fantorno (3 h dalla partenza).
Se si prenota per tempo qui si mangia piacevolmente.
Dopo la pausa pranzo, bel sentiero in discesa verso Piamaggio.
Da qui ancora in discesa e si incontrano i mulini di cui si dice nel titolo - ovviamente non più funzionanti, ma testimonianza del passato che fu. Sentieri laterali e punto frequentati, asfalti solitari, scorci inattesi: questo l’ambiente che accompagna questa seconda parte della tappa. Tra discese e qualche piccola salita si giunge alfine alla località Valgattara e da qui ancora in discesa verso il borgo di Molino del Mandrullo.
Una bacheca spiega il luogo, sul web si trova qualcosa.
Da qui si costeggia il fiume e dopo poco si aprono a destra 7/8 cascate in cemento realizzate a valle del lago. Molto suggestive, con o senza acqua. Oggi per fortuna con.
Di lì a poco si raggiunge il Lago e dopo dieci minuti si è di nuovo al punto di partenza.
Gran bel giro: vario, curioso e dai più diversi terreni e panorami.
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