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733 m
136 m
0
3,5
7,0
14,09 km
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vicino a Sfadigà, Veneto (Italia)
Il percorso effettua un anello salendo per la cresta di Serravalle e scendendo da quella di Fregona.
La prima parte ricalca il tratto terminale dell'alta via n°6, la favolosa alta via dei silenzi.
Si sale per le monumentali scalinate che hanno inizio dietro il duomo di Serravalle. Siamo nella storia ed è emozionante percorrere quelle prime rampe che ci porteranno al santuario a quota 350mt. Splendida visuale sulla pianura che da Vittorio Veneto degrada verso Conegliano e, dall'altra parte, sul bellissimo Visentin.
Dal santuario si prende la cresta (bolli rossi) che si segue (si passa per la "turris nigra", risalente al VI secolo dc, parte di un ben più ampio compesso difensivo).
Sempre salendo si arriva a quota 760mt circa, dove si incontra una vecchia cava di arenaria. Qualche centinaio di metri dopo la cava si piega a dx ad un bivio (a sx si può continuare per poi scendere nella Valscura o proseguire per la direttissima del monte Pizzoc).
Seguire le tracce e le foto, facendo attenzione ai numerosi bivi e incroci con vari sentieri.
Il collegamento con la cresta di Fregona si può effettuare per diversi sentieri. La traccia di questo percorso è una delle possibili varianti.
Io sono sceso fino a Ciser, dove ho deviato a dx (si passa davanti ad alcune case e si attraversano dei vigneti, scendendo). Personalmente, quando rifarò questo bellissimo anello, scenderò lungo la strada asfaltata che arriva a Sonego, per prendere il sentiero mineraio sulla dx (1037a), oppure proverò una variante che mi ha consigliato un uomo del posto, ma che non ha nessuna indicazione (per cui non posso consigliarla, non avendola percorsa) che permetterebbe di rimanere più in quota. Comunque la traccia gps allegata vi condurrà sulla cresta di Fregona.
L'ultimo tratto, appena sopra Vittorio Veneto, potrebbe essere evitato scendendo subito a Costa (evidente e più marcata traccia). Tuttavia ho preferito percorrere per intero il sentiero minerario, per evitare il più possibile l'asfalto per chiudere l'anello.
Percorso tutto sommato di media difficoltà, di cui non va sottovalutata la lunghezza.
La prima parte ricalca il tratto terminale dell'alta via n°6, la favolosa alta via dei silenzi.
Si sale per le monumentali scalinate che hanno inizio dietro il duomo di Serravalle. Siamo nella storia ed è emozionante percorrere quelle prime rampe che ci porteranno al santuario a quota 350mt. Splendida visuale sulla pianura che da Vittorio Veneto degrada verso Conegliano e, dall'altra parte, sul bellissimo Visentin.
Dal santuario si prende la cresta (bolli rossi) che si segue (si passa per la "turris nigra", risalente al VI secolo dc, parte di un ben più ampio compesso difensivo).
Sempre salendo si arriva a quota 760mt circa, dove si incontra una vecchia cava di arenaria. Qualche centinaio di metri dopo la cava si piega a dx ad un bivio (a sx si può continuare per poi scendere nella Valscura o proseguire per la direttissima del monte Pizzoc).
Seguire le tracce e le foto, facendo attenzione ai numerosi bivi e incroci con vari sentieri.
Il collegamento con la cresta di Fregona si può effettuare per diversi sentieri. La traccia di questo percorso è una delle possibili varianti.
Io sono sceso fino a Ciser, dove ho deviato a dx (si passa davanti ad alcune case e si attraversano dei vigneti, scendendo). Personalmente, quando rifarò questo bellissimo anello, scenderò lungo la strada asfaltata che arriva a Sonego, per prendere il sentiero mineraio sulla dx (1037a), oppure proverò una variante che mi ha consigliato un uomo del posto, ma che non ha nessuna indicazione (per cui non posso consigliarla, non avendola percorsa) che permetterebbe di rimanere più in quota. Comunque la traccia gps allegata vi condurrà sulla cresta di Fregona.
L'ultimo tratto, appena sopra Vittorio Veneto, potrebbe essere evitato scendendo subito a Costa (evidente e più marcata traccia). Tuttavia ho preferito percorrere per intero il sentiero minerario, per evitare il più possibile l'asfalto per chiudere l'anello.
Percorso tutto sommato di media difficoltà, di cui non va sottovalutata la lunghezza.
1 commento
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gigi1050 27-nov-2018
Solo una piccola rettifica. Le cave (ex Italcementi) della costa di Serravalle sono di calcare. Quelle di arenaria (ben più belle) sono sulla costa di Fregona. Confermo la bontà del percorso, che, nella seconda parte, presenta numerose varianti.