Dopo la salita al Monte Censo del giorno prima oggi mi cimento in un giro nuovo e un po più articolato, penso sia giunto il momento di osare, di forzare un po sul fisico sperando in una risposta positiva. Il giro di oggi si svolge sulle amate Orobie e la meta è la Corna Lunga, che già conosco, ma per arrivarci scelgo come via la Cresta alle Fantasme, una via scoperta per caso sfrucugliando qua e la su siti specifici, e parlo di montagna, eh!
Raggiungo il Santuario della Madonna della Torre dopo aver superato le strette stradine che attraversano Sovere, poi lasciata l'auto nell'ampio parcheggio m'incammino sulla ripida stradina asfaltata che sale ripidamente, il sentiero è il 563 che porta alla Malga Lunga. Fortunatamente la pendenza scema dopo qualche minuto, poi raggiunto il punto ove il sentiero si restringe la pendenza risulta costante sino alla Stretta di Cudegn dove dovrei trovare la traccia che porta verso la Cresta; dopo un paio di passaggi della Stretta ed aver osservato che la "famosa" indicazione su placca non è più esistente, istintivamente, a metà Stretta, comincio a salire su un "invito" leggermente gradinato che porta su una cresta che nel primo tratto bisogna affrontare in semplice arrampicata (I°+), facendo però attenzione all'esposizione destrorsa. Già su questo tratto si capisce di avere intercettato la giusta via.
Ora si prosegue alternando passaggi di I° e ripidi tratti di salita, stando attenti a non prendere infide tracce che deviano spesso verso sinistra; ad un certo punto, sulla sinistra, appaiono due vicini pinnacoli denominati Fantasme, mentre poco prima un viso "Modiglianesco" è scolpito su una roccia. Dopo una breve visita alla base dei pinnacoli seguo la flebile traccia che porta verso una parete rocciosa, senza farmi tratte in inganno da una traccia che prosegue a sinistra, una volta raggiunta la parete improvvisamente ecco palesarsi delle catene che salgono in maniere obliqua che aiutano a superare un passaggio di II° esposto, superato il quale, si oltrepassa un breve sperone roccioso aiutati sempre da delle catene provvidenziali, passata questa zona le massime asperità finiscono entrando in un bosco, anche se l'impegno non è certo terminato. Di bolli rossi, così come avevo letto, manco l'ombra! Ma può essere il suo bello...
Come dicevo, la pendenza stenta a diminuire ma l'importante è che la traccia sia evidente, e lo è, anche se molto stretta, ancora qualche minuto di cammino ed eccomi in prossimità di un palo con annessa bandierina tricolore, un posto con un piccolo spazio panoramico buono per fare una breve e salutare fermata. Mentre sulla sinistra una traccia porta al bivacco degli alpini.
Dopo la sosta rigenerativa, ed aver fatto abbassare i battiti cardiaci, m'incammino seguendo la linea di cresta, una cresta che sulla destra precipita verticalmente verso Nord. La traccia spesso tende a sparire, ma ma non è difficile rimanere sulla retta via; osservate bene perchè la traccia c'è, e lo sappiamo bene noi che frequentiamo spesso le Terre Alte. Sempre con pendenza costante raggiungo una sorta di Trivio, davanti a me vedo la sagoma della croce di vetta, mentre sulla destra una via attrezzata declina verso un camino. Sulla sinistra invece, c'è la traccia che prenderò dopo per andare alla Malga Lunga.
Ancora pochi passi su pendenza accentuata ed eccomi in vetta, con mia grande soddisfazione! La giornata soleggiata è una provocazione per la macchina fotografica...ciak, si scatta! 2h15
Dopo aver pasteggiato in maniera frugale riprendo il cammino, scendendo al vicino trivio per poi seguire il sentiero che porta verso la Malga Lunga, non ci sono indicazioni per la Malga ma il sentiero è bollato e lo si segue rimanendo a destra nei pressi di un bivio a una decina di minuti di cammino, qua sempre su traccia evidente, ma con pochi bolli, sbuco nei pressi di una "villarda" di montagna recintata con del sempreverde, la aggiro sulla destra ed intercettata la sterrata la seguo sino a raggiungere il Museo rifugio Partigiano Malga Lunga. Anche da qua oggi vista spettacolare. 30/35 minuti di cammino dalla Corna Lunga.
Ora non mi resta che ritornare all'auto seguendo le chiare indicazioni poste sulle paline, il sentiero di discesa passa per la Stretta di Cudegn, dove abbiamo preso la deviazione per la Cresta delle Fantasme, da qua, si scende ad occhio più o meno chiusi sino al Santuario.
Lo dico a denti stretti, ma sembrerebbe che chi osa vince... e lo sto dicendo alla mia ernia che per tanti mesi mi ha messo alle corde.
Nota 1): Il primissimo tratto di cresta è T4-, poi T3+ sino alla prima bandiera. Il resto T2. EE.
A' la prochaine! Menek Bluff
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