Copenaghen
vicino a Vesterbro, Capital Region (Denmark)
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Foto del percorso



Descrizione dell'itinerario
Copenaghen
giro a piedi per le vie del centro storico di Copenaghen. dalla stazione dei treni a una fermata della metropolitana.
meta la sirenetta, ma anche il centro storico è molto bello.
giro corto per il tempo ristretto e rientro all'aeroporto. si può estendere a piacere, e percorrerlo anche in bici
Copenaghen[N 1] (AFI: /kopeˈnaɡɛn/[4]; in danese København, AFI: /kʰøpm̩ˈhɑwˀn/, ascoltaⓘ) è la capitale e la città più popolosa della Danimarca con 662022 abitanti nel comune (1 363 000 nell'area urbana al 2023). È situata sulle isole Selandia e Amager, ed è separata dalla città svedese di Malmö dall’Øresund.
Copenaghen venne fondata nel X secolo come villaggio di pescatori vichingo situato nei pressi di quella che oggi è Gammel Strand. All'inizio del XV secolo divenne la capitale della Danimarca e nei due secoli successivi consolidò la sua posizione di centro di potere regionale grazie alle sue istituzioni amministrative e alla presenza delle forze armate. Durante il Rinascimento la città funse da centro dell'Unione di Kalmar, essendo sede della monarchia, governando la maggior parte dell'attuale regione nordica in un'unione personale con la Svezia e la Norvegia governate dallo stesso monarca danese. La città fiorì come centro culturale ed economico.
Dopo un'epidemia di peste e un grave incendio avvenuti nel XVIII secolo, la città subì un periodo di riqualificazione che incluse la costruzione del prestigioso quartiere di Frederiksstaden e la fondazione di istituzioni culturali come il Teatro reale danese e l'Accademia Reale di belle arti. Dopo ulteriori sciagure occorse all'inizio del XIX secolo, quando l'ammiraglio inglese Horatio Nelson attaccò la flotta dano-norvegese e bombardò la città, la ricostruzione avvenuta durante l'"età dell'oro danese" portò ad un nuovo aspetto in stile neoclassico della città. Successivamente, dopo la seconda guerra mondiale, il Piano Finger favorì lo sviluppo di alloggi e attività commerciali lungo le cinque linee ferroviarie urbane che si estendono dal centro cittadino.
A partire dall'inizio del XXI secolo, Copenaghen è stata protagonista di un forte sviluppo urbano e culturale, facilitato dagli investimenti nelle sue istituzioni e infrastrutture. In questi anni la città è diventata il centro culturale, economico e governativo della Danimarca e uno dei maggiori centri finanziari del Nord Europa grazie anche alla presenza della borsa di Copenaghen. L'economia della città ha beneficiato di rapidi sviluppi nel settore dei servizi, in particolare grazie all'informatica, alla farmaceutica e all'economia verde. La capitale della Danimarca è infatti è spesso considerata una delle città più green d’Europa.
Dal completamento del ponte di Øresund, Copenaghen è diventata sempre più integrata con la provincia svedese di Scania. Con una serie di ponti che collegano i vari quartieri, il paesaggio urbano è caratterizzato da parchi, passeggiate e lungomare. I monumenti cittadini come i Giardini di Tivoli, la statua della Sirenetta, i palazzi di Amalienborg e di Christiansborg, il Castello di Rosenborg, la Marmorkirken, Børsen e molti musei, ristoranti e locali notturni sono importanti attrazioni turistiche.
La città è sede dell'Università di Copenaghen (fondata nel 1479 e la prima della Danimarca), l'Università tecnica della Danimarca, la Copenhagen Business School e l'Università di informatica. Il vescovo di Copenaghen è primus inter pares dell’episcopato della Chiesa di Danimarca. Copenaghen ospita le squadre di calcio FC Copenhagen e Brøndby IF. L'annuale maratona di Copenaghen è stata istituita nel 1980. Copenaghen è una delle città più a misura di bicicletta al mondo e nel 2014 ha ricevuto il premio capitale verde europea.[5] Il trasporto pubblico è garantito dalla metropolitana, istituita nel 2002, che serve il centro di Copenaghen, mentre la periferia è collegata grazie ad un efficiente servizio ferroviario. L'aeroporto di Copenaghen, con i suoi 2,5 milioni di passeggeri al mese, è l'aeroporto più trafficato dei paesi nordici.
Geografia fisica
Clima
Palazzo di Frederiksberg in inverno
Il clima di Copenaghen, città di latitudine alta, è di tipo oceanico (Cfb per la classificazione di Köppen).[6] Durante tutto l'anno il meteo è influenzato dalla presenza di sistemi di bassa pressione provenienti dall'Atlantico, che portano a condizioni meteo sempre instabili. Le precipitazioni sono in genere moderate, ad eccezione dei mesi tra luglio e settembre, in cui la piovosità è maggiore. Nei mesi più freddi, tra fine dicembre e i primi di marzo, le precipitazioni possono essere sia nevose che piovose, con temperature intorno allo zero. In questi mesi le nevicate sono abbastanza frequenti, ma raramente abbondanti, e con scarsa durata del manto nevoso al suolo.[7]
Il mese più soleggiato dell'anno è giugno, con una media di 18 ore di sole giornaliere. Luglio invece è il mese più caldo, con una temperatura massima media di 22 °C. Al contrario, durante il mese di novembre le ore di soleggiamento giornaliere si riducono a due, e tra dicembre e febbraio sono in media meno di una al giorno. Febbraio è il mese più asciutto dell'anno, con una media di soli 30 mm di precipitazioni.[8] In condizioni meteo eccezionali, su Copenaghen possono scendere fino a 50 cm di neve nell'arco di 24 ore nei mesi invernali,[9] mentre le temperature estive hanno talvolta raggiunto i 33 °C.[10]
Il numero di ore di luce giornaliere varia notevolmente tra l'estate e l'inverno, a causa della latitudine alla quale si trova la città. Il giorno del solstizio d'estate, il sole sorge alle 04:26 e tramonta alle 21:58, per un totale di 17 ore e 32 minuti di luce. Durante il solstizio di inverno, le ore di luce sono 7, essendo l'alba alle 08:37 e il tramonto alle 15:38.[11]
Antichità
Sweyn I di Danimarca
Sebbene i primi documenti storici relativi Copenaghen risalgano solo alla fine del XII secolo, recenti scoperte archeologiche avvenute in concomitanza con i lavori di realizzazione della metropolitana cittadina hanno portato alla luce i resti di un grande edificio mercantile risalente al 1020 circa nei pressi dell'odierna Kongens Nytorv. Ulteriori scavi realizzati a Pilestræde hanno permesso di scoprire un pozzo databile alla fine del XII secolo. I resti di un'antica chiesa, con tombe risalenti all'XI secolo, sono invece rivenuti vicino al punto in cui Strøget incontra Rådhuspladsen.
Tali reperti hanno permesso di stabilire che le origini di Copenaghen come città risalgono almeno all'XI secolo mentre sostanziali ritrovamenti di strumenti in selce nella zona sono chiare testimonianze di insediamenti umani risalenti all'età della pietra.[14] Molti storici ritengono che la città risalga alla tarda età vichinga e che sia stata forse fondata da Sweyn I.[15] Il porto naturale e l'ampia presenza di aringhe potrebbero aver attirato nella zona pescatori e mercanti stagionali a partire dall'XI secolo e in modo più stabile dal XIII secolo.[16] Le prime abitazioni erano probabilmente concentrate su Gammel Strand (letteralmente "vecchia sponda").[17]
Come detto, la prima menzione scritta riguardante la città risale al XII secolo, quando Saxo Grammaticus nella sua Gesta Danorum la chiamò Portus Mercatorum, che significa "porto dei mercanti".[18] Tradizionalmente, la fondazione di Copenaghen è stata fatta coincidere con l'edificazione da parte del vescovo Absalon di una modesta fortezza sulla piccola isola di Slotsholmen nel 1167 dove oggi si trova il Palazzo di Christiansborg.[19][20] La costruzione della fortezza avvenne in conseguenze degli attacchi dei pirati Venedi che razziavano la costa durante il XII secolo.[21] In breve tempo furono completati i bastioni difensivi e i fossati mentre nel 1177 fu costruita la chiesa di San Clemente; l'eccellente porto contribuì alla crescita della città fino a diventare un importante centro di commercio (da qui il suo nome – la prima parte della parola indica commercio in lingua danese). Gli attacchi dei Venedi continuarono e dopo che la fortezza originale venne distrutta, gli isolani la sostituirono con il castello di Copenaghen.[22]
Medioevo
Moneta raffigurante re Valdemaro I di Danimarca e la moglie Sofia di Minsk
Nel 1186, in una lettera di papa Urbano III veniva dichiarato che il castello di Hafn (Copenaghen) e le terre circostanti, inclusa la città di Hafn, fossero state date ad Absalon, vescovo di Roskilde dal 1158 al 1191 e arcivescovo di Lund dal 1177 al 1201, da parte di re Valdemaro I. Alla morte di Absalon, la proprietà sarebbe passata alla diocesi di Roskilde.[16] Intorno al 1200, la Cattedrale di Nostra Signora fu costruita su un'altura a nord-est del e un insediamento urbano iniziò a svilupparsi attorno ad essa.[16]
Quando la città assunse un ruolo più importante dovette subire i ripetuti attacchi da parte dalla Lega Anseatica e nel 1368 venne invasa durante la seconda guerra danese-anseatica. Mentre l'attività di pesca prosperava, in particolare riguardo al commercio delle aringhe, Copenaghen iniziò ad espandersi a nord di Slotsholmen.[21] Nel 1254 la città ricevette un proprio statuto da parte del vescovo Jakob Erlandsen[23] che ottenne sostegno dai mercanti di pescatori locali contro il re grazie alla concessione di privilegi speciali.[24] A metà del 1330 fu pubblicata la prima valutazione fondiaria della città.[24]
Con l'istituzione dell'Unione di Kalmar (1397-1523) tra Danimarca, Norvegia e Svezia, Copenaghen emerse intorno al 1416 come capitale della Danimarca quando Eric di Pomerania trasferì la sua sede al Castello.[22][25] L'Università di Copenaghen, una delle più antiche università d'Europa, fu inaugurata il 1º giugno 1479 da re Cristiano I di Danimarca dopo aver ricevuto l'approvazione di papa Sisto IV.[26]
XVI-XVII secolo
L'edificio del Børsen
Nella prima metà del XVI secolo, durante il turbolento periodo della Riforma Protestante, la città rimase fedele al sovrano cattolico Cristiano II anche dopo il disastroso assedio perpetrato nel 1523 delle forze protestanti di Federico I di Danimarca. A seguito di ciò, le difese cittadine vennero rinforzate con una serie di torri poste lungo le mura della città. Dopo un ulteriore lungo assedio protrattosi dal luglio 1535 al luglio 1536, durante il quale la città sostenne l'alleanza di Cristiano II con Malmö e Lubecca, fu costretta a capitolare a Cristiano III. Durante la seconda metà del secolo, la città tornò a prosperare grazie all'aumento del commercio attraverso il Baltico supportato dai navigatori olandese. Christoffer Valkendorff, statista di alto rango, difese gli interessi della città e contribuì al suo sviluppo.[16]
Il fallito assalto da parte di Carlo X Gustavo di Svezia
Durante il regno di Cristiano IV, durato tra il 1588 e il 1648, Copenaghen crebbe a ritmo veramente sostenuto. Su sua iniziativa, all'inizio del XVII secolo, furono completati due importanti edifici a Slotsholmen: l'Arsenale di Tøjhus e la borsa valori Børsen. Per promuovere il commercio internazionale, nel 1616 venne fondata la Compagnia danese delle Indie orientali. A est della città, su ispirazione della pianificazione urbanistica olandese, il re sviluppò il distretto di Christianshavn con canali e bastioni. Inizialmente doveva essere un centro commerciale fortificato, ma alla fine divenne parte della città.[27] Cristiano IV promosse anche una serie di ambiziosi progetti di costruzione tra cui il Castello di Rosenborg e il Rundetårn.[21] Nel 1658-1659, la città resistette all'assedio degli svedesi guidati da Carlo X Gustavo di Svezia respingendo con successo un vasto tentativo di assalto.[27]
Nel 1661 Copenaghen aveva oramai affermato la sua posizione di capitale della Danimarca e della Norvegia. Tutte le principali istituzioni si trovavano lì, così come la flotta e la maggior parte dell'esercito. Le difese furono ulteriormente potenziate con il completamento della Kastellet nel 1664 e l'ampliamento di Christianshavns Vold con i suoi bastioni nel 1692, portando così alla creazione di una nuova base per la flotta a Nyholm.[27][28]
XVIII secolo
Un palazzo a Amalienborg
A causa di una grave epidemia di peste, nel 1711 Copenaghen perse circa 22000 abitanti su una popolazione di 65000[22] e successivamente dovette subire anche due grandi incendi che distrussero gran parte delle sue infrastrutture.[29] L'incendio di Copenaghen del 1728 fu il più grande nella storia della città ed ebbe inizio la sera del 20 ottobre continuando a divampare fino alla mattina del 23 ottobre, distruggendo circa il 28% della città e lasciando circa il 20% della popolazione senza una casa. Non meno del 47% della zona medievale cittadina andò completamente perduta. Insieme al successivo incendio del 1795, è la ragione principale per cui nella città attuale si trovano poche tracce del centro storico.[30][31]
A questi avvenimenti seguì una vasta opera di ricostruzione. Nel 1733 iniziarono i lavori per la realizzazione della residenza reale del Palazzo di Christiansborg, completato nel 1745, mentre nel 1749 fu avviato lo sviluppo del prestigioso quartiere di Frederiksstaden. Progettato da Nicolai Eigtved in stile rococò, comprendeva in centro gli edifici che ora costituiscono il Palazzo di Amalienborg.[32] Inoltre, furono intrapresi importanti ampliamenti alla base navale di Holmen mentre l'importanza culturale della città fu accresciuta con il Teatro Reale e la Reale Accademia di Belle Arti.[33]
Nella seconda metà del XVIII secolo, Copenaghen beneficiò della neutralità della Danimarca durante le guerre intercorse tra le principali potenze europee, consentendole di affermarsi tra le città protagoniste nel commercio intorno al Mar Baltico.[33]
XIX secolo
L'incendio di Copenaghen per il bombardamento inglese del 1807
Il 2 aprile 1801, una flotta britannica al comando dell'ammiraglio Sir Hyde Parker attaccò e sconfisse la flotta neutrale danese-norvegese ancorata vicino a Copenaghen. L'attacco principale fu guidato dal vice ammiraglio Horatio Nelson[34] e durante il combattimento disobbedì all'ordine di Parker di ritirarsi, distruggendo molte delle navi dano-norvegesi prima che fosse concordata una tregua.[35] La battaglia di Copenaghen è spesso considerata come la battaglia più dura combattuta di Nelson, superando persino i pesanti combattimenti di Trafalgar.[36] Fu durante gli scontri che Lord Nelson avrebbe pronunciato la celebre frase "mettere il telescopio davanti all'occhio cieco" in modo da non vedere il segnale di cessate il fuoco dell'ammiraglio Parker.[37]
Quando una spedizione britannica bombardò Copenaghen nel 1807 per acquisire il controllo della marina danese, la città subì gravi danni e molte vittime. Dal punto di vista britannico questo fu un attacco preventivo, sebbene contro la popolazione civile, allo scopo di impadronirsi ancora una volta della flotta,[38] ma, secondo i danesi, l'azione fu un bombardamento terroristico in cui venne colpita direttamente la popolazione civile. Inoltre questa fu la prima occasione in Europa in cui vennero utilizzati razzi incendiari Congreve (che contenendo fosforo il fuoco non può essere spento con l'acqua) lanciati sulla città. Poche edifici con il tetto in paglia sopravvissero al bombardamento. La chiesa più grande, cattedrale di Nostra Signora, fu distrutta dall'artiglieria marina. Diversi storici considerano questa battaglia il primo attacco terroristico contro una grande città europea nei tempi moderni.[39][40]
Dopo il bombardamento, gli inglesi sbarcarono con 30000 uomini, circondarono Copenaghen continuando l'attacco per i tre giorni successivi, uccidendo circa 2000 civili e distruggendo la maggior parte della città.[41] La disfatta fu così grande perché Copenaghen faceva ancora affidamento su una vecchia linea di difesa il cui raggio limitato non poteva impensierire le navi britanniche e la loro artiglieria a lungo raggio.[42]
Copenaghen nel 1900 circa
Nonostante i disastri accaduti all'inizio del XIX secolo, Copenaghen visse un periodo di intensa creatività culturale noto come l'età dell'oro danese. La pittura prosperò grazie a Christoffer Wilhelm Eckersberg e i suoi studenti, mentre Christian Frederik Hansen e Michael Gottlieb Bindesboll conferirono un aspetto neoclassico all'architettura della città.[43] All'inizio del 1850, i bastioni della città furono aperti per consentire la costruzione di nuove abitazioni intorno ai laghi (Søerne) che confinava con le vecchie difese a ovest. Entro il 1880, i distretti di Nørrebro e Vesterbro si svilupparono al fine di accogliere coloro che provenivano dalle province per favorire il processo di industrializzazione della città. Questo drammatico aumento dello spazio era atteso da tempo, poiché non solo i vecchi bastioni erano obsoleti come sistema di difesa, ma dovevano essere superate le cattive condizioni igieniche nella città vecchia. Dal 1886, il bastione occidentale (Vestvolden) fu raso al suolo, consentendo importanti estensioni del porto che portarono all'istituzione del porto franco di Copenaghen 1892-94.[44] L'elettricità arrivò nel 1892 e i tram elettrici nel 1897. La diffusione delle abitazioni nelle aree esterne ai vecchi bastioni provocò un enorme aumento della popolazione. Nel 1840 Copenaghen era abitata da circa 120000 persone ma nel 1901 arrivava a contarne 400000 abitanti.[33]
XX secolo
Centro di Copenaghen nel 1939
All'inizio del XX secolo, Copenaghen era diventata una fiorente città industriale e amministrativa. A seguito della costruzione del nuovo municipio e della stazione ferroviaria, il suo centro si era spostato verso ovest.[33] Nuovi insediamenti abitativi sorsero a Brønshøj e Valby, mentre Frederiksberg divenne un'enclave all'interno della città di Copenaghen.[45] Tra il 1901 e il 1902, le zone settentrionali di Amager e Valby vennero incorporate nella città.[46]
Come risultato della neutralità della Danimarca nella prima guerra mondiale, Copenaghen conobbe un periodo di prosperità grazie ai commerci sia con la Gran Bretagna che con la Germania; durante tutto il conflitto le difese della città furono mantenute completamente presidiate da circa 40000 soldati.[47]
Negli anni 1920 si registrò una grave carenza di beni e alloggi. Pertanto furono elaborati piani per demolire la parte vecchia di Christianshavn e radere al suolo le peggiori baracche della città.[48] Tuttavia, fu solo negli anni 1930 che poterono essere eseguiti sostanziali sviluppi abitativi,[49] grazie alla demolizione di un lato della Torvegade di Christianhavn per far posto a cinque grandi condomini.[48]
giro a piedi per le vie del centro storico di Copenaghen. dalla stazione dei treni a una fermata della metropolitana.
meta la sirenetta, ma anche il centro storico è molto bello.
giro corto per il tempo ristretto e rientro all'aeroporto. si può estendere a piacere, e percorrerlo anche in bici
Copenaghen[N 1] (AFI: /kopeˈnaɡɛn/[4]; in danese København, AFI: /kʰøpm̩ˈhɑwˀn/, ascoltaⓘ) è la capitale e la città più popolosa della Danimarca con 662022 abitanti nel comune (1 363 000 nell'area urbana al 2023). È situata sulle isole Selandia e Amager, ed è separata dalla città svedese di Malmö dall’Øresund.
Copenaghen venne fondata nel X secolo come villaggio di pescatori vichingo situato nei pressi di quella che oggi è Gammel Strand. All'inizio del XV secolo divenne la capitale della Danimarca e nei due secoli successivi consolidò la sua posizione di centro di potere regionale grazie alle sue istituzioni amministrative e alla presenza delle forze armate. Durante il Rinascimento la città funse da centro dell'Unione di Kalmar, essendo sede della monarchia, governando la maggior parte dell'attuale regione nordica in un'unione personale con la Svezia e la Norvegia governate dallo stesso monarca danese. La città fiorì come centro culturale ed economico.
Dopo un'epidemia di peste e un grave incendio avvenuti nel XVIII secolo, la città subì un periodo di riqualificazione che incluse la costruzione del prestigioso quartiere di Frederiksstaden e la fondazione di istituzioni culturali come il Teatro reale danese e l'Accademia Reale di belle arti. Dopo ulteriori sciagure occorse all'inizio del XIX secolo, quando l'ammiraglio inglese Horatio Nelson attaccò la flotta dano-norvegese e bombardò la città, la ricostruzione avvenuta durante l'"età dell'oro danese" portò ad un nuovo aspetto in stile neoclassico della città. Successivamente, dopo la seconda guerra mondiale, il Piano Finger favorì lo sviluppo di alloggi e attività commerciali lungo le cinque linee ferroviarie urbane che si estendono dal centro cittadino.
A partire dall'inizio del XXI secolo, Copenaghen è stata protagonista di un forte sviluppo urbano e culturale, facilitato dagli investimenti nelle sue istituzioni e infrastrutture. In questi anni la città è diventata il centro culturale, economico e governativo della Danimarca e uno dei maggiori centri finanziari del Nord Europa grazie anche alla presenza della borsa di Copenaghen. L'economia della città ha beneficiato di rapidi sviluppi nel settore dei servizi, in particolare grazie all'informatica, alla farmaceutica e all'economia verde. La capitale della Danimarca è infatti è spesso considerata una delle città più green d’Europa.
Dal completamento del ponte di Øresund, Copenaghen è diventata sempre più integrata con la provincia svedese di Scania. Con una serie di ponti che collegano i vari quartieri, il paesaggio urbano è caratterizzato da parchi, passeggiate e lungomare. I monumenti cittadini come i Giardini di Tivoli, la statua della Sirenetta, i palazzi di Amalienborg e di Christiansborg, il Castello di Rosenborg, la Marmorkirken, Børsen e molti musei, ristoranti e locali notturni sono importanti attrazioni turistiche.
La città è sede dell'Università di Copenaghen (fondata nel 1479 e la prima della Danimarca), l'Università tecnica della Danimarca, la Copenhagen Business School e l'Università di informatica. Il vescovo di Copenaghen è primus inter pares dell’episcopato della Chiesa di Danimarca. Copenaghen ospita le squadre di calcio FC Copenhagen e Brøndby IF. L'annuale maratona di Copenaghen è stata istituita nel 1980. Copenaghen è una delle città più a misura di bicicletta al mondo e nel 2014 ha ricevuto il premio capitale verde europea.[5] Il trasporto pubblico è garantito dalla metropolitana, istituita nel 2002, che serve il centro di Copenaghen, mentre la periferia è collegata grazie ad un efficiente servizio ferroviario. L'aeroporto di Copenaghen, con i suoi 2,5 milioni di passeggeri al mese, è l'aeroporto più trafficato dei paesi nordici.
Geografia fisica
Clima
Palazzo di Frederiksberg in inverno
Il clima di Copenaghen, città di latitudine alta, è di tipo oceanico (Cfb per la classificazione di Köppen).[6] Durante tutto l'anno il meteo è influenzato dalla presenza di sistemi di bassa pressione provenienti dall'Atlantico, che portano a condizioni meteo sempre instabili. Le precipitazioni sono in genere moderate, ad eccezione dei mesi tra luglio e settembre, in cui la piovosità è maggiore. Nei mesi più freddi, tra fine dicembre e i primi di marzo, le precipitazioni possono essere sia nevose che piovose, con temperature intorno allo zero. In questi mesi le nevicate sono abbastanza frequenti, ma raramente abbondanti, e con scarsa durata del manto nevoso al suolo.[7]
Il mese più soleggiato dell'anno è giugno, con una media di 18 ore di sole giornaliere. Luglio invece è il mese più caldo, con una temperatura massima media di 22 °C. Al contrario, durante il mese di novembre le ore di soleggiamento giornaliere si riducono a due, e tra dicembre e febbraio sono in media meno di una al giorno. Febbraio è il mese più asciutto dell'anno, con una media di soli 30 mm di precipitazioni.[8] In condizioni meteo eccezionali, su Copenaghen possono scendere fino a 50 cm di neve nell'arco di 24 ore nei mesi invernali,[9] mentre le temperature estive hanno talvolta raggiunto i 33 °C.[10]
Il numero di ore di luce giornaliere varia notevolmente tra l'estate e l'inverno, a causa della latitudine alla quale si trova la città. Il giorno del solstizio d'estate, il sole sorge alle 04:26 e tramonta alle 21:58, per un totale di 17 ore e 32 minuti di luce. Durante il solstizio di inverno, le ore di luce sono 7, essendo l'alba alle 08:37 e il tramonto alle 15:38.[11]
Antichità
Sweyn I di Danimarca
Sebbene i primi documenti storici relativi Copenaghen risalgano solo alla fine del XII secolo, recenti scoperte archeologiche avvenute in concomitanza con i lavori di realizzazione della metropolitana cittadina hanno portato alla luce i resti di un grande edificio mercantile risalente al 1020 circa nei pressi dell'odierna Kongens Nytorv. Ulteriori scavi realizzati a Pilestræde hanno permesso di scoprire un pozzo databile alla fine del XII secolo. I resti di un'antica chiesa, con tombe risalenti all'XI secolo, sono invece rivenuti vicino al punto in cui Strøget incontra Rådhuspladsen.
Tali reperti hanno permesso di stabilire che le origini di Copenaghen come città risalgono almeno all'XI secolo mentre sostanziali ritrovamenti di strumenti in selce nella zona sono chiare testimonianze di insediamenti umani risalenti all'età della pietra.[14] Molti storici ritengono che la città risalga alla tarda età vichinga e che sia stata forse fondata da Sweyn I.[15] Il porto naturale e l'ampia presenza di aringhe potrebbero aver attirato nella zona pescatori e mercanti stagionali a partire dall'XI secolo e in modo più stabile dal XIII secolo.[16] Le prime abitazioni erano probabilmente concentrate su Gammel Strand (letteralmente "vecchia sponda").[17]
Come detto, la prima menzione scritta riguardante la città risale al XII secolo, quando Saxo Grammaticus nella sua Gesta Danorum la chiamò Portus Mercatorum, che significa "porto dei mercanti".[18] Tradizionalmente, la fondazione di Copenaghen è stata fatta coincidere con l'edificazione da parte del vescovo Absalon di una modesta fortezza sulla piccola isola di Slotsholmen nel 1167 dove oggi si trova il Palazzo di Christiansborg.[19][20] La costruzione della fortezza avvenne in conseguenze degli attacchi dei pirati Venedi che razziavano la costa durante il XII secolo.[21] In breve tempo furono completati i bastioni difensivi e i fossati mentre nel 1177 fu costruita la chiesa di San Clemente; l'eccellente porto contribuì alla crescita della città fino a diventare un importante centro di commercio (da qui il suo nome – la prima parte della parola indica commercio in lingua danese). Gli attacchi dei Venedi continuarono e dopo che la fortezza originale venne distrutta, gli isolani la sostituirono con il castello di Copenaghen.[22]
Medioevo
Moneta raffigurante re Valdemaro I di Danimarca e la moglie Sofia di Minsk
Nel 1186, in una lettera di papa Urbano III veniva dichiarato che il castello di Hafn (Copenaghen) e le terre circostanti, inclusa la città di Hafn, fossero state date ad Absalon, vescovo di Roskilde dal 1158 al 1191 e arcivescovo di Lund dal 1177 al 1201, da parte di re Valdemaro I. Alla morte di Absalon, la proprietà sarebbe passata alla diocesi di Roskilde.[16] Intorno al 1200, la Cattedrale di Nostra Signora fu costruita su un'altura a nord-est del e un insediamento urbano iniziò a svilupparsi attorno ad essa.[16]
Quando la città assunse un ruolo più importante dovette subire i ripetuti attacchi da parte dalla Lega Anseatica e nel 1368 venne invasa durante la seconda guerra danese-anseatica. Mentre l'attività di pesca prosperava, in particolare riguardo al commercio delle aringhe, Copenaghen iniziò ad espandersi a nord di Slotsholmen.[21] Nel 1254 la città ricevette un proprio statuto da parte del vescovo Jakob Erlandsen[23] che ottenne sostegno dai mercanti di pescatori locali contro il re grazie alla concessione di privilegi speciali.[24] A metà del 1330 fu pubblicata la prima valutazione fondiaria della città.[24]
Con l'istituzione dell'Unione di Kalmar (1397-1523) tra Danimarca, Norvegia e Svezia, Copenaghen emerse intorno al 1416 come capitale della Danimarca quando Eric di Pomerania trasferì la sua sede al Castello.[22][25] L'Università di Copenaghen, una delle più antiche università d'Europa, fu inaugurata il 1º giugno 1479 da re Cristiano I di Danimarca dopo aver ricevuto l'approvazione di papa Sisto IV.[26]
XVI-XVII secolo
L'edificio del Børsen
Nella prima metà del XVI secolo, durante il turbolento periodo della Riforma Protestante, la città rimase fedele al sovrano cattolico Cristiano II anche dopo il disastroso assedio perpetrato nel 1523 delle forze protestanti di Federico I di Danimarca. A seguito di ciò, le difese cittadine vennero rinforzate con una serie di torri poste lungo le mura della città. Dopo un ulteriore lungo assedio protrattosi dal luglio 1535 al luglio 1536, durante il quale la città sostenne l'alleanza di Cristiano II con Malmö e Lubecca, fu costretta a capitolare a Cristiano III. Durante la seconda metà del secolo, la città tornò a prosperare grazie all'aumento del commercio attraverso il Baltico supportato dai navigatori olandese. Christoffer Valkendorff, statista di alto rango, difese gli interessi della città e contribuì al suo sviluppo.[16]
Il fallito assalto da parte di Carlo X Gustavo di Svezia
Durante il regno di Cristiano IV, durato tra il 1588 e il 1648, Copenaghen crebbe a ritmo veramente sostenuto. Su sua iniziativa, all'inizio del XVII secolo, furono completati due importanti edifici a Slotsholmen: l'Arsenale di Tøjhus e la borsa valori Børsen. Per promuovere il commercio internazionale, nel 1616 venne fondata la Compagnia danese delle Indie orientali. A est della città, su ispirazione della pianificazione urbanistica olandese, il re sviluppò il distretto di Christianshavn con canali e bastioni. Inizialmente doveva essere un centro commerciale fortificato, ma alla fine divenne parte della città.[27] Cristiano IV promosse anche una serie di ambiziosi progetti di costruzione tra cui il Castello di Rosenborg e il Rundetårn.[21] Nel 1658-1659, la città resistette all'assedio degli svedesi guidati da Carlo X Gustavo di Svezia respingendo con successo un vasto tentativo di assalto.[27]
Nel 1661 Copenaghen aveva oramai affermato la sua posizione di capitale della Danimarca e della Norvegia. Tutte le principali istituzioni si trovavano lì, così come la flotta e la maggior parte dell'esercito. Le difese furono ulteriormente potenziate con il completamento della Kastellet nel 1664 e l'ampliamento di Christianshavns Vold con i suoi bastioni nel 1692, portando così alla creazione di una nuova base per la flotta a Nyholm.[27][28]
XVIII secolo
Un palazzo a Amalienborg
A causa di una grave epidemia di peste, nel 1711 Copenaghen perse circa 22000 abitanti su una popolazione di 65000[22] e successivamente dovette subire anche due grandi incendi che distrussero gran parte delle sue infrastrutture.[29] L'incendio di Copenaghen del 1728 fu il più grande nella storia della città ed ebbe inizio la sera del 20 ottobre continuando a divampare fino alla mattina del 23 ottobre, distruggendo circa il 28% della città e lasciando circa il 20% della popolazione senza una casa. Non meno del 47% della zona medievale cittadina andò completamente perduta. Insieme al successivo incendio del 1795, è la ragione principale per cui nella città attuale si trovano poche tracce del centro storico.[30][31]
A questi avvenimenti seguì una vasta opera di ricostruzione. Nel 1733 iniziarono i lavori per la realizzazione della residenza reale del Palazzo di Christiansborg, completato nel 1745, mentre nel 1749 fu avviato lo sviluppo del prestigioso quartiere di Frederiksstaden. Progettato da Nicolai Eigtved in stile rococò, comprendeva in centro gli edifici che ora costituiscono il Palazzo di Amalienborg.[32] Inoltre, furono intrapresi importanti ampliamenti alla base navale di Holmen mentre l'importanza culturale della città fu accresciuta con il Teatro Reale e la Reale Accademia di Belle Arti.[33]
Nella seconda metà del XVIII secolo, Copenaghen beneficiò della neutralità della Danimarca durante le guerre intercorse tra le principali potenze europee, consentendole di affermarsi tra le città protagoniste nel commercio intorno al Mar Baltico.[33]
XIX secolo
L'incendio di Copenaghen per il bombardamento inglese del 1807
Il 2 aprile 1801, una flotta britannica al comando dell'ammiraglio Sir Hyde Parker attaccò e sconfisse la flotta neutrale danese-norvegese ancorata vicino a Copenaghen. L'attacco principale fu guidato dal vice ammiraglio Horatio Nelson[34] e durante il combattimento disobbedì all'ordine di Parker di ritirarsi, distruggendo molte delle navi dano-norvegesi prima che fosse concordata una tregua.[35] La battaglia di Copenaghen è spesso considerata come la battaglia più dura combattuta di Nelson, superando persino i pesanti combattimenti di Trafalgar.[36] Fu durante gli scontri che Lord Nelson avrebbe pronunciato la celebre frase "mettere il telescopio davanti all'occhio cieco" in modo da non vedere il segnale di cessate il fuoco dell'ammiraglio Parker.[37]
Quando una spedizione britannica bombardò Copenaghen nel 1807 per acquisire il controllo della marina danese, la città subì gravi danni e molte vittime. Dal punto di vista britannico questo fu un attacco preventivo, sebbene contro la popolazione civile, allo scopo di impadronirsi ancora una volta della flotta,[38] ma, secondo i danesi, l'azione fu un bombardamento terroristico in cui venne colpita direttamente la popolazione civile. Inoltre questa fu la prima occasione in Europa in cui vennero utilizzati razzi incendiari Congreve (che contenendo fosforo il fuoco non può essere spento con l'acqua) lanciati sulla città. Poche edifici con il tetto in paglia sopravvissero al bombardamento. La chiesa più grande, cattedrale di Nostra Signora, fu distrutta dall'artiglieria marina. Diversi storici considerano questa battaglia il primo attacco terroristico contro una grande città europea nei tempi moderni.[39][40]
Dopo il bombardamento, gli inglesi sbarcarono con 30000 uomini, circondarono Copenaghen continuando l'attacco per i tre giorni successivi, uccidendo circa 2000 civili e distruggendo la maggior parte della città.[41] La disfatta fu così grande perché Copenaghen faceva ancora affidamento su una vecchia linea di difesa il cui raggio limitato non poteva impensierire le navi britanniche e la loro artiglieria a lungo raggio.[42]
Copenaghen nel 1900 circa
Nonostante i disastri accaduti all'inizio del XIX secolo, Copenaghen visse un periodo di intensa creatività culturale noto come l'età dell'oro danese. La pittura prosperò grazie a Christoffer Wilhelm Eckersberg e i suoi studenti, mentre Christian Frederik Hansen e Michael Gottlieb Bindesboll conferirono un aspetto neoclassico all'architettura della città.[43] All'inizio del 1850, i bastioni della città furono aperti per consentire la costruzione di nuove abitazioni intorno ai laghi (Søerne) che confinava con le vecchie difese a ovest. Entro il 1880, i distretti di Nørrebro e Vesterbro si svilupparono al fine di accogliere coloro che provenivano dalle province per favorire il processo di industrializzazione della città. Questo drammatico aumento dello spazio era atteso da tempo, poiché non solo i vecchi bastioni erano obsoleti come sistema di difesa, ma dovevano essere superate le cattive condizioni igieniche nella città vecchia. Dal 1886, il bastione occidentale (Vestvolden) fu raso al suolo, consentendo importanti estensioni del porto che portarono all'istituzione del porto franco di Copenaghen 1892-94.[44] L'elettricità arrivò nel 1892 e i tram elettrici nel 1897. La diffusione delle abitazioni nelle aree esterne ai vecchi bastioni provocò un enorme aumento della popolazione. Nel 1840 Copenaghen era abitata da circa 120000 persone ma nel 1901 arrivava a contarne 400000 abitanti.[33]
XX secolo
Centro di Copenaghen nel 1939
All'inizio del XX secolo, Copenaghen era diventata una fiorente città industriale e amministrativa. A seguito della costruzione del nuovo municipio e della stazione ferroviaria, il suo centro si era spostato verso ovest.[33] Nuovi insediamenti abitativi sorsero a Brønshøj e Valby, mentre Frederiksberg divenne un'enclave all'interno della città di Copenaghen.[45] Tra il 1901 e il 1902, le zone settentrionali di Amager e Valby vennero incorporate nella città.[46]
Come risultato della neutralità della Danimarca nella prima guerra mondiale, Copenaghen conobbe un periodo di prosperità grazie ai commerci sia con la Gran Bretagna che con la Germania; durante tutto il conflitto le difese della città furono mantenute completamente presidiate da circa 40000 soldati.[47]
Negli anni 1920 si registrò una grave carenza di beni e alloggi. Pertanto furono elaborati piani per demolire la parte vecchia di Christianshavn e radere al suolo le peggiori baracche della città.[48] Tuttavia, fu solo negli anni 1930 che poterono essere eseguiti sostanziali sviluppi abitativi,[49] grazie alla demolizione di un lato della Torvegade di Christianhavn per far posto a cinque grandi condomini.[48]
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