Attività

754 LE SPIAGGE DI CALASETTA

Scarica

Foto del percorso

Foto di754 LE SPIAGGE DI CALASETTA Foto di754 LE SPIAGGE DI CALASETTA Foto di754 LE SPIAGGE DI CALASETTA

Autore

Statistiche del percorso

Distanza
13,02 km
Dislivello positivo
75 m
Difficoltà tecnica
Facile
Dislivello negativo
75 m
Altitudine massima
65 m
TrailRank 
94 4,8
Altitudine minima
-9 m
Tipo di percorso
Anello
Tempo
9 ore 57 minuti
Coordinate
1773
Caricato
30 luglio 2023
Registrato
luglio 2023
  • Valutazione

  •   4,8 3 recensioni
Lascia il primo applauso
9 commenti
Condividi

vicino a Calasetta, Sardegna (Italia)

Visualizzato 1034 volte, scaricato 18 volte

Foto del percorso

Foto di754 LE SPIAGGE DI CALASETTA Foto di754 LE SPIAGGE DI CALASETTA Foto di754 LE SPIAGGE DI CALASETTA

Descrizione dell'itinerario

erstreatto da wikipedia
Calasetta (Câdesédda in ligure tabarchino[3], Cal 'e Sèda in sardo[4]) è un comune italiano di 2 773 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna in Sardegna.

Situato sulla punta settentrionale dell'isola di Sant'Antioco nell'arcipelago del Sulcis, era inoltre un comune onorario dell'ex provincia di Genova[5]. È nota come «la bianca», per il colore prevalente delle abitazioni. Sono caratteristici il bianco calce, appunto, l'azzurro del cielo e del mare, e il verde dei ginepri sulle spiagge.
Indice

1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Clima
1.3 Cale, coste e spiagge del comune
2 Origini del nome
3 Storia
3.1 Preistoria e storia antica
3.2 Storia medievale e moderna
3.3 L'insediamento tabarchino
3.4 Società e comunità calasettana dalla fine del Settecento ad oggi
3.5 Simboli
4 Monumenti e luoghi d'interesse
4.1 Architetture religiose
4.2 Architetture civili
4.3 Architetture militari
4.4 Altro
4.5 Siti archeologici
4.5.1 Nuraghi
5 Società
5.1 Evoluzione demografica
5.2 Lingue e dialetti
6 Cultura
6.1 Musei
6.2 Media
6.2.1 Televisione
7 Geografia antropica
7.1 Urbanistica
7.2 Frazioni
8 Economia
9 Infrastrutture e trasporti
9.1 Strade
9.2 Porti
9.3 Mobilità urbana
10 Amministrazione
10.1 Gemellaggi
11 Note
12 Bibliografia
13 Voci correlate
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni

Geografia fisica
Territorio

Geologicamente il territorio calasettano deve la sua attuale struttura ad un grande sconvolgimento tellurico accaduto più di un milione di anni fa, nell'era terziaria. Il territorio comunale costituisce la parte nord-occidentale dell'isola di Sant'Antioco, ed è formato da basse colline con coste scoscese a falesie verso ovest, mentre ad est la costa è bassa e caratterizzata da un golfo marino di bassa profondità, che separa l'isola dalla Sardegna. Il comune di Calasetta ha un'altitudine media di 9 m s.l.m., la misura è espressa in metri sopra il livello del mare dal punto in cui è situata la casa comunale, (con l'indicazione della quota minima e massima sul territorio comunale, espressa rispettivamente in 0 m e 142 m).

Nella parte esterna (lato ovest), vi sono poche spiagge di ampie dimensioni (sebbene rinomate), soggette, soprattutto quelle esposte a maestrale, ad imponenti mareggiate invernali.
Clima

Il clima e la situazione geografica di Calasetta sono completamente comprese in un clima definibile come mediterraneo caldo, con inverni tiepidi o freschi, umidi e a volte ventosi, (vento prevalente il maestrale), e con estati molto calde, molto soleggiate e aride, con un intervento fortemente moderatore delle temperature massime recato dai venti marini.

La piovosità estiva è ridottissima, fatto che limita la vegetazione estiva delle erbacee (abbondantissime e fiorite in inverno), e privilegia invece la vegetazione a macchia mediterranea, bassa sul lato ovest, a ginepro, mirto, lentisco, rosmarino, e palma di San Pietro. La parte orientale ha una vegetazione a macchia più alta ed è quella che alloggia la maggior parte delle coltivazioni.

L'etimologia del toponimo Calasetta è ancora incerta. Secondo Giovanni Spano[8] la denominazione deriverebbe da Calasèda, o Calesgèdda oppure Calaxedda diminutivo di "cala" ("piccola cala" o "piccolo porto"). Dello stesso parere fu Emidio De Felice[9]; mentre un'interpretazione diversa si riscontra in una "Relazione" del 1737, in lingua spagnola, sullo stato dell'Isola di Sant'Antioco[10]. Secondo altri, invece, l'origine del nome sarebbe Cala de Sedda o Cal'e Sedda, Sedda, in lingua sarda significa "sella" o "sella di cavallo", infatti esaminata l'orografia del territorio nella zona della torre sabauda, quale punto più alto del borgo, si può dire che si configura una specie di sella posta alla sommità di due lati discendenti dalla stessa: un lato occupa il versante diretto alla marina e al porticciolo; l'altro lato invade la zona attigua alla spiaggia di sotto la torre. Così possono essere visti come due lati, tali da raffigurare una sella di cavallo da cui forse il nome del paese. Altri ancora (Maria Cabras, ricercatrice storica locale[11]), al contrario, attribuiscono l'origine della denominazione in sardo campidanese alla contrazione di Cala de Seda, cioè Cal'e Seda, o anche Cala Seda, cioè Cal'e Sera, ossia "Cala della Seta"[12]. Infatti, nel sardo campidanese seda o sera significa "seta", perché pare che il mare dell'arcipelago sulcitano abbondasse di particolari molluschi, da cui si ricavava la "seta di mare", cioè una sorta di "seta naturale marina" ottenuta dai filamenti che secerne una specie di molluschi bivalvi marini (Pinna nobilis), endemica del Mediterraneo, volgarmente noti come "nacchere" o "penne" (pinnae margaritiferae), dal cui interno i filamenti ricavati venivano utilizzati per la tessitura del bisso.[13]. Si confermerebbe quest'ultima interpretazione in un documento del 1754, riguardante un progetto di colonizzazione dell'Isola di Sant'Antioco[14]. In questo documento si alternano le denominazioni in dialetto sulcitano di Calasera o Calesera oppure nella parlata dei commercianti liguri Calasetta o anche Cala di Seta, traduzione dal dialetto sardo locale operata dai piemontesi, organizzatori del progetto di colonizzazione. Diversamente in un più antico documento del secolo XIII la "Cala" è indicata come Porto Barla-

La popolazione di Calasetta è un'isola linguistica tabarchina (variante del dialetto ligure), come la prospiciente Carloforte sulla vicina isola di San Pietro; questa peculiarità culturale è dovuta alla colonizzazione e fondazione del paese da parte di coloni liguri provenienti dalle coste tunisine. Per il comune passaggio della comunità pegliese abitante nella piccola isola tunisina, ora promontorio e sobborgo della cittadina di Tabarca, la popolazione di Calasetta, in analogia con quella della vicina Carloforte, definisce se stessa come tabarchina, e l'idioma ligure parlato a Calasetta è detto tabarchino.

Alla metà del 1500 un gruppo di liguri, partiti da Pegli (sobborgo della metropoli di Genova) partirono per la piccola isola di Tabarka vicina alla costa della Tunisia, al seguito dei Lomellini, cospicuo casato genovese, che aveva avuto una concessione sul posto, per praticare commerci e la pesca del corallo.

Alla metà del 1700, essendo divenuta meno redditizia la pesca del corallo, ed essendo peggiorati i rapporti con i tunisini, i coloni abbandonarono la Tunisia e ottennero dal re di Sardegna le concessioni a costituire due insediamenti; il primo, nel 1738, nell'isola di San Pietro, dove venne costituita Carloforte, ed il secondo, quello di Calasetta, in una parte pressoché disabitata dell'isola di Sant'Antioco.

Il Re, Carlo Emanuele III di Savoia, affidò così all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, che nel 1758 aveva ottenuto in feudo la parte nord-occidentale del territorio dell'Isola di Sant'Antioco, il compito di guidare l'insediamento di Calasetta. L'insediamento fu deciso formalmente nel 1770. Tra il 1770 e il 1771 fu elaborato un piano urbanistico per Calasetta che venne poi realizzato presso l'insenatura denominata Cala de Seda che influì sulla denominazione di Calasetta del nuovo borgo. L'erigendo nucleo abitato fu popolato nell'ottobre 1770 dai primi 130 coloni (38 famiglie), di origine ligure, che furono trasportati dal capitano e armatore Giovanni Porcile, sulla nave Ancilla Domini verso l'isola di Sant'Antioco. Ai primi coloni, provenienti da centri della Tunisia: Tabarca e Tunisi, furono assegnati alloggi e terreni, beneficiando di esenzioni fiscali e di concessioni gratuite di terre coltivabili, ma a loro fu imposto anche il divietato di abbandonare la zona di Calasetta per alcuni anni. L'ubicazione del nuovo borgo fu attentamente studiato dai funzionari governativi del Re Carlo Emanuele III di Savoia, con la realizzazione dell'insediamento sulla sponda contrapposta al nuovo centro urbano di Carloforte, proprio in posizione strategica lungo le coste vicino al transito dei tonni[17].
Piazza Belly, intitolata ad uno dei progettisti dell'abitato calasettano.

Tra il 1773 e il 1774 si ebbe una successiva immigrazione di alcuni coloni piemontesi, la maggior parte originaria di Carignano (in Provincia di Torino), che terminò con un sostanziale fallimento, in una situazione sanitaria durissima (il paese fu decimato nei primi anni da ripetute terribili epidemie), ma produsse comunque un prezioso afflusso di tecniche culturali di coltivazione della vite, sviluppando così un'autonoma e pregevole capacità nella produzione agricola, e in particolare nella produzione del vino di alta qualità: il famoso Carignano del Sulcis. Le poche persone di origine piemontese che riuscirono a resistere e a sopravvivere, furono comunque rapidamente e completamente assorbite dalla comunità tabarchina, assumendone la parlata ligure ma mantenendo l'abbigliamento tradizionale piemontese, come si evidenzia ancora nelle sfilate folcloristiche con il costume tipico di Calasetta esibito in diverse manifestazioni.

La costruzione dell'abitato, su progetto dell'ingegnere militare piemontese Pietro Belly, iniziò su due assi portanti viari ortagonali, corrispondenti alla via Roma (già via Grande) e via Guglielmo Marconi, ai lati delle quali furono costituiti i primi lotti con abitazione e superficie coltivabile, con tipologie abitative prescelte a difesa delle possibili incursioni piratesche. L'insediamento iniziale, che riproduce il castro romano, ebbe le seguenti dimensioni: in direzione est-ovest (corrispondente al decumano) si sarebbe sviluppato nelle strade principali per una lunghezza di 120 trabucchi piemontesi (uguali a 370 metri), e in direzione nord-sud (corrispondente al cardo o cardine) per 60 trabucchi (uguali a 185 metri); invece nelle vie secondarie la lunghezza fu di 36 trabucchi (uguali a 111 metri). L'agglomerato così progettato ebbe un impianto cartesiano caratterizzato da isolati regolari e spazi rettangolari o quadrati, seguendo i dettami dei piani urbanistici sabaudi allora in voga, dove il fulcro principale (in coincidenza dell'incrocio tra i due assi portanti viari ortagonali) era costituito dall'area di piazza Municipio (una specie di foro del pretorio), successivamente intitolata a Pietro Belly. Successivamente, l'ingegnere sabaudo Giovanni Francesco Daristo dispose nel 1773 l'ampliamento del nuovo abitato, sviluppando l'impianto matrice dell'ingegnere Belly, che si caratterizza per gli elementi dell'architettura domestica della costa ligure tipicamente sette-ottocentesca.

In un accordo formale, già sottoscritto a Torino il 29 novembre 1767, tra un gruppo di capi-famiglia dei primi abitanti di Calasetta e rappresentanti governativi, si stabilirono in una specie di concordato i primi regolamenti civici per la popolazione calasettana. Inoltre, si decise che in presenza di un podestà governativo i coloni di Calasetta avrebbero eletto su base censuaria tre rappresentanti per la carica di un sindaco, di primo e secondo consigliere, con un mandato di durata annuale.

Waypoint

IconaWaypoint Altitudine 16 m

CASA

IconaWaypoint Altitudine 0 m
Foto diSaline Foto diSaline Foto diSaline

Saline

IconaWaypoint Altitudine 2 m
Foto di068 Foto di068 Foto di068

068

IconaWaypoint Altitudine -1 m
Foto di069 Foto di069 Foto di069

069

IconaWaypoint Altitudine -2 m
Foto di070 Foto di070 Foto di070

070

IconaWaypoint Altitudine 14 m
Foto di071 Foto di071 Foto di071

071

IconaWaypoint Altitudine 9 m
Foto di072 Foto di072 Foto di072

072

IconaWaypoint Altitudine 1 m
Foto di073 Foto di073 Foto di073

073

IconaWaypoint Altitudine -0 m
Foto di074 Foto di074

074

IconaWaypoint Altitudine 0 m
Foto diPunta Maggiore Foto diPunta Maggiore

Punta Maggiore

IconaWaypoint Altitudine 3 m
Foto di075

075

IconaWaypoint Altitudine 17 m
Foto di076 Foto di076 Foto di076

076

IconaWaypoint Altitudine 0 m
Foto diCalasetta (9m) Foto diCalasetta (9m) Foto diCalasetta (9m)

Calasetta (9m)

Foto diSan Maurizio Foto diSan Maurizio

San Maurizio

IconaWaypoint Altitudine 10 m
Foto di077 Foto di077 Foto di077

077

Commenti  (9)

  • Foto di leogas
    leogas 7 ago 2023

     

    Ho seguito questo percorso  Mostra di più

    Bel percorso di collegamento ad anello tra le 3 spiagge di Sotto Torre, Salina e Grande

  • Foto di Luca Olla
    Luca Olla 1 set 2023

    Ciao Luca, cortesemente potresti dirmi se sono 10 ore reali di percorso o se sono comprese anche delle lunghe soste bagno?

  • Foto di luca berni
    luca berni 1 set 2023

    Ho fatto lunghe soste. Direi che il giro di per sé possa durare circa 3 ore e mezza. Ciao

  • Foto di Luca Olla
    Luca Olla 1 set 2023

    Grazie Luca gentilissimo. Buoni passi

  • Foto di luca berni
    luca berni 1 set 2023

    Anche a te 👍

  • Foto di Luca Olla
    Luca Olla 2 set 2023

     

    Ho preso spunto dal tuo percorso per fare il mio. Grazie per la traccia e le info. Buoni passi

  • Foto di luca berni
    luca berni 2 set 2023

    Bene, mi fa piacere che ti sia stato utile e ti sia piaciuto 👋

  • vanliefferinges@yahoo.fr 3 ott 2023

     

    Ho seguito questo percorso  verificato  Mostra di più

    Très belle promenade
    Grand merci
    Marcoo

  • Foto di luca berni
    luca berni 3 ott 2023

    Ça me fait plaisir. Salut

Puoi o a questo percorso