LIONE
vicino a Mutualité Préfecture Moncey, Auvergne-Rhône-Alpes (France)
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Foto del percorso



Descrizione dell'itinerario
Percorso ad anello da Mutualité Préfecture Moncey passando per:
- Église Saint Nizier (2.4 km)
- Fontaine Bartholdi (3.1 km)
- Eglise Saint Paul (4.0 km)
- Pont Wilson (6.0 km)
- Pont Bonaparte (8.1 km)
- St Jean Cathedral (8.5 km)
- Temple du Change (9.0 km)
- Odeon (11.1 km)
- Notre Dame de Fourvière (11.7 km)
Wikipedia:
Lione (AFI: /liˈone/[2][3]; in francese Lyon, AFI: /ljɔ̃/; in francoprovenzale Liyon, AFI: /ʎɔ̃/; in occitano Lion, AFI: /lju/) è una città della Francia sud-orientale, capoluogo della metropoli di Lione e della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
È la terza città più popolosa della Francia dopo Parigi e Marsiglia, con 516 092 abitanti nel piccolo territorio comunale, ma, considerando l'area metropolitana (agglomerato urbano e suburbano metropolitano), è seconda dopo la capitale, con una popolazione di 2 323 221 abitanti.[4] La città sorge alla confluenza del Rodano e della Saona ed è composta da un centro storico (Vieux Lyon, Fourvière, Saint Jean) e da un centro più moderno con la Place des terreaux, la Place Bellecour e la Rue de la République sulla Penisola, quartiere tra Rodano e Saona.
I suoi abitanti si chiamano lionesi (in francese Lyonnais /ljɔˈnɛ/). Il motto della città è Avant, Avant, Lion le melhor, in lingua lionese "Avanti, avanti, Lione la migliore".
Skyline della città di Lione.
Geografia
Territorio
Lione è situata alla confluenza della Saona con il Rodano. È circondata ad una serie di altopiani: ad ovest l'altopiano cristallino, propaggini orientali del Massiccio Centrale, a nord delle propaggini meridionali dell'altopiano di Dombes e ad est dagli altipiani del Basso Delfinato. Lione e la sua regione si trovano in uno snodo cruciale dell'Europa occidentale, dove s'intersecano l'asse che unisce il mare del Nord al mar Mediterraneo con quello che connette l'Europa orientale con l'oceano Atlantico.
La città si trova in linea d'aria a 26 chilometri da Vienne a sud, su strada 54 km da Saint-Étienne, 106 km da Grenoble, 151 km da Ginevra, 306 km da Torino, 313 km da Marsiglia, 441 km da Milano, 463 km da Parigi, 333 km da Basilea, 495 km da Strasburgo, 537 km da Tolosa, 637 km da Barcellona, 684 km da Nantes, 698 km da Francoforte sul Meno, 737 km da Monaco di Baviera e 972 km da Brest.
Clima
Lione ha un clima semi-continentale con influenze mediterranee. L'inverno è freddo con possibili nevicate. L'estate è molto calda.
Lione Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 7,2 7,6 13,3 16,7 20,8 25,6 28,3 28,6 23,3 18,3 12,7 7,5 7,4 16,9 27,5 18,1 17,5
T. min. media (°C) 1,2 1,6 3,8 6,5 10,6 15,2 17,3 17,7 13,5 8,6 4,2 1,6 1,5 7,0 16,7 8,8 8,5
Storia
L'antichità di Lione
Lo stesso argomento in dettaglio: Lugdunum.
Il leone, molto rappresentato in città, il simbolo principale di Lione da secoli.
Vista del centro storico dalla collina di Fourvière che domina la città da ovest.
Secondo la leggenda, Lione fu fondata dal re Atepomaro e dal druido Momoro. Gli scavi realizzati nel quartiere di Vaise hanno dimostrato che il sito era occupato ben prima della fondazione della città romana: nel VI secolo a.C. un insediamento gallico si trovava sulle colline ad ovest del fiume Saona, e commerciava con il mondo mediterraneo.[5]
La città romana fu fondata nel 43 a.C., dal luogotenente di Giulio Cesare, Lucio Munazio Planco, incaricato dal Senato romano su proposta di Cicerone.[6] Egli ne tracciò i confini con un aratro, sulla collina di Fourvière (Forum Vetus) e le diede il nome di Lugdunum, ossia "fortezza del dio Lugus",[7] la suprema divinità dei Galli, probabilmente sul luogo di un precedente accampamento militare che era servito di base alla spedizione gallica di Cesare. L'evento fu commemorato con il conio di una moneta.
Lo sviluppo della città fu favorito dalla sua posizione, sulla via di accesso dall'Italia,[8] alla confluenza della Saona (Arar) e del Rodano e dal suo statuto di colonia romana. In occasione della divisione del territorio gallico in tre province in aggiunta alla già esistente Gallia Narbonense, nel 27 a.C., Lione divenne capitale della "Gallia Lugdunense". Sulle pendici della collina di Croix-Rousse si innalzò il santuario federale delle tre province galliche, dove ogni anno si radunavano i delegati delle tribù galliche per celebrare il culto di Roma e dell'imperatore regnante.
Resti dell'anfiteatro delle Tre Gallie.
Nacquero a Lugdunum gli imperatori Claudio, nel 10 a.C., e Caracalla, nel 188. Lione, in epoca romana, era una delle due destinazioni della via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
Nel 65 Lugdunum, in un solo giorno, venne pressoché distrutta dalle fiamme.[9] L'imperatore Nerone decretò l'immediato invio di soccorsi e di cospicui sussidi.[10] Probabilmente a causa dei mancati effetti di tali sussidi, e sospettando che fossero finiti nelle borse di avidi potentati, Nerone decise di effettuare un censimento della provincia per migliorare l'imposizione fiscale e riequilibrare le sorti della popolazione.[11]
Lione dimostrò sempre una grande devozione nei confronti di Nerone, inviando un contributo di quattro milioni di sesterzi in occasione del grande incendio di Roma del 64 e rifiutandosi nel 68 di unirsi alla rivolta aristocratica contro l'imperatore.
La cristianizzazione avvenne precocemente: san Potino, primo vescovo della diocesi di Lione, e santa Blandina, martirizzati nel 177 sotto Marco Aurelio, figurano tra i primi martiri della città. Sant'Ireneo successe a san Potino e fu uno dei primi teologi cristiani[12]. Lione era un importante centro culturale cristiano e nel VI secolo vi nacque Sidonio Apollinare.
Medioevo
Dei Burgundi, scampati alla distruzione di Worms da parte degli Unni, nel 437 si installarono nella città per concessione di Flavio Ezio e nel 461 ne fecero la loro capitale[13].
Occupata da Carlo Martello nel 732, dopo la morte di Carlo Magno passò a Lotario insieme al territorio ad est della Saona. Appartenne alla Lotaringia e al Sacro Romano Impero fino al XIV secolo, quando fu inserita nel regno di Francia e i re francesi ne fecero il centro delle loro attività rivolte verso l'Italia.
La città restava di dimensioni modeste, ma si distinse in campo religioso, tanto che il suo vescovo fu elevato al rango di primate di Gallia da papa Gregorio VII nel 1078. Nel XIII secolo vi si tennero due concili. Si è spesso fatto riferimento a Vaulx-en-Velin come il luogo di nascita di Valdo di Lione. Oggi, esiste una via a Lione che porta il suo nome, nel 5ème arrondissement (rue Pierre-Valdo).
Rinascimento ed epoca moderna
Lo sviluppo economico maggiore si ebbe a partire dal XVI secolo, con l'arrivo dei banchieri fiorentini e di mercanti, attirati dalle franchigie regie e dalle fiere che vi si tenevano quattro volte l'anno. Vi si sviluppò in particolare il commercio della seta. Di quest'epoca restano numerosi immobili di stile rinascimentale, che testimoniano la ricchezza della città.
Il periodo di maggiore prosperità terminò con le guerre di religione: Lione risentì in modo particolare dei massacri della notte di san Bartolomeo nel 1572 e della spedizione del barone des Adrets. La città riuscì a riprendersi, ma senza raggiungere più il prestigio del periodo precedente.
Il XVII secolo fu comunque un'epoca tranquilla e di grande fasto: regnava la tolleranza e la città si abbellì con la costruzione del nuovo municipio (Hôtel de Ville). La sua fedeltà alla Corona durante la Fronda le valse le elargizioni reali. Alla fine del secolo l'industria della seta ne aveva assorbito gran parte delle forze economiche, mentre commercio ed attività bancarie erano state lasciate ai ginevrini e agli svizzeri.
Nel XVIII secolo proseguì il periodo di tranquillità e si videro altre importanti costruzioni, come quelle di Soufflot (Hôtel Dieu e Loggia del Cambio).
La Rivoluzione francese
Durante la Rivoluzione francese, nel 1793 Lione prese posizione a favore dei realisti e dei girondini, e si sollevò contro la Convenzione: subì prima di arrendersi un assedio di più di due mesi e una feroce repressione: la città prese il titolo di "Città liberata" e circa 2 000 persone furono fucilate o ghigliottinate, mentre diverse residenze private furono distrutte, soprattutto presso piazza Bellecour.
La presa di potere da parte di Napoleone Bonaparte fu salutata con favore, come fine del periodo oscuro e ritorno alla pace civile, ma sotto l'impero napoleonico si accentuò ancor più il centralismo. Nel 1815 Lione fu occupata dall'armata austro-sarda al termine della campagna per la città.
La rivoluzione industriale
Stampa di Lione nel 1869
Grazie alle competenze ereditate dall'industria della seta, la città partecipò alla rivoluzione industriale con le sue manifatture tessili e nel XIX secolo era un importante centro industriale. La meccanizzazione comportò grandi lotte sociali, con insurrezioni come la "rivolta dei canut" (operai setaioli), nel 1831. Nel 1832 fu collegata per mezzo di una delle più antiche ferrovie alla vicina città di Saint-Étienne.
La seconda guerra mondiale
Durante la seconda guerra mondiale, essendo situata nel territorio della Repubblica di Vichy, che non venne occupata dai nazisti fino al novembre del 1942, accolse inizialmente molti rifugiati.
Dopo l'occupazione nazista, divenne un centro della Resistenza francese, favorita in questo dai molti passaggi coperti interni agli edifici (traboules), che permettevano di sfuggire più facilmente agli occupanti tedeschi. La città venne bombardata dall'aviazione alleata il 26 maggio del 1944, poco prima della sua liberazione.
Il Centro per la Storia della Resistenza e della Deportazione (Centre d'histoire de la résistance et de la déportation) è un museo a Lione. Situato sull'ex sito di una scuola sanitaria militare francese (École de Santé Militaire) e inaugurato nel 1992, racconta la Resistenza francese e la deportazione degli ebrei nella seconda guerra mondiale, il museo mostra anche le storie dei combattenti della Resistenza (Maquis) contro i tedeschi, il regime di Vichy sotto il maresciallo Philippe Pétain e di importanti leader della resistenza, in particolare Charles de Gaulle.[14]
Centro per la Storia della Resistenza e della Deportazione
Evoluzione recente
Lione dalle rive del Rodano nel 2007 verso il ponte detto Guillotierre
Negli anni 1960 come nel resto della Francia, crebbe grandemente il numero degli abitanti e furono costruiti nuovi quartieri di abitazione in periferia: La Duchère per accogliere i rimpatriati dall'Algeria (Pieds-Noirs), Mermoz, Rillieux.
La modernizzazione venne attuata con grandi lavori urbanistici, come la costruzione di un quartiere affaristico a La Part-Dieu (oggi secondo CBD della Francia, dietro a Parigi La Defense), il tunnel che oltrepassa la collina di Fourvière e la costruzione della metropolitana (inaugurata nel 1978).
Per canalizzare l'espansione urbana fu d
- Église Saint Nizier (2.4 km)
- Fontaine Bartholdi (3.1 km)
- Eglise Saint Paul (4.0 km)
- Pont Wilson (6.0 km)
- Pont Bonaparte (8.1 km)
- St Jean Cathedral (8.5 km)
- Temple du Change (9.0 km)
- Odeon (11.1 km)
- Notre Dame de Fourvière (11.7 km)
Wikipedia:
Lione (AFI: /liˈone/[2][3]; in francese Lyon, AFI: /ljɔ̃/; in francoprovenzale Liyon, AFI: /ʎɔ̃/; in occitano Lion, AFI: /lju/) è una città della Francia sud-orientale, capoluogo della metropoli di Lione e della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
È la terza città più popolosa della Francia dopo Parigi e Marsiglia, con 516 092 abitanti nel piccolo territorio comunale, ma, considerando l'area metropolitana (agglomerato urbano e suburbano metropolitano), è seconda dopo la capitale, con una popolazione di 2 323 221 abitanti.[4] La città sorge alla confluenza del Rodano e della Saona ed è composta da un centro storico (Vieux Lyon, Fourvière, Saint Jean) e da un centro più moderno con la Place des terreaux, la Place Bellecour e la Rue de la République sulla Penisola, quartiere tra Rodano e Saona.
I suoi abitanti si chiamano lionesi (in francese Lyonnais /ljɔˈnɛ/). Il motto della città è Avant, Avant, Lion le melhor, in lingua lionese "Avanti, avanti, Lione la migliore".
Skyline della città di Lione.
Geografia
Territorio
Lione è situata alla confluenza della Saona con il Rodano. È circondata ad una serie di altopiani: ad ovest l'altopiano cristallino, propaggini orientali del Massiccio Centrale, a nord delle propaggini meridionali dell'altopiano di Dombes e ad est dagli altipiani del Basso Delfinato. Lione e la sua regione si trovano in uno snodo cruciale dell'Europa occidentale, dove s'intersecano l'asse che unisce il mare del Nord al mar Mediterraneo con quello che connette l'Europa orientale con l'oceano Atlantico.
La città si trova in linea d'aria a 26 chilometri da Vienne a sud, su strada 54 km da Saint-Étienne, 106 km da Grenoble, 151 km da Ginevra, 306 km da Torino, 313 km da Marsiglia, 441 km da Milano, 463 km da Parigi, 333 km da Basilea, 495 km da Strasburgo, 537 km da Tolosa, 637 km da Barcellona, 684 km da Nantes, 698 km da Francoforte sul Meno, 737 km da Monaco di Baviera e 972 km da Brest.
Clima
Lione ha un clima semi-continentale con influenze mediterranee. L'inverno è freddo con possibili nevicate. L'estate è molto calda.
Lione Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 7,2 7,6 13,3 16,7 20,8 25,6 28,3 28,6 23,3 18,3 12,7 7,5 7,4 16,9 27,5 18,1 17,5
T. min. media (°C) 1,2 1,6 3,8 6,5 10,6 15,2 17,3 17,7 13,5 8,6 4,2 1,6 1,5 7,0 16,7 8,8 8,5
Storia
L'antichità di Lione
Lo stesso argomento in dettaglio: Lugdunum.
Il leone, molto rappresentato in città, il simbolo principale di Lione da secoli.
Vista del centro storico dalla collina di Fourvière che domina la città da ovest.
Secondo la leggenda, Lione fu fondata dal re Atepomaro e dal druido Momoro. Gli scavi realizzati nel quartiere di Vaise hanno dimostrato che il sito era occupato ben prima della fondazione della città romana: nel VI secolo a.C. un insediamento gallico si trovava sulle colline ad ovest del fiume Saona, e commerciava con il mondo mediterraneo.[5]
La città romana fu fondata nel 43 a.C., dal luogotenente di Giulio Cesare, Lucio Munazio Planco, incaricato dal Senato romano su proposta di Cicerone.[6] Egli ne tracciò i confini con un aratro, sulla collina di Fourvière (Forum Vetus) e le diede il nome di Lugdunum, ossia "fortezza del dio Lugus",[7] la suprema divinità dei Galli, probabilmente sul luogo di un precedente accampamento militare che era servito di base alla spedizione gallica di Cesare. L'evento fu commemorato con il conio di una moneta.
Lo sviluppo della città fu favorito dalla sua posizione, sulla via di accesso dall'Italia,[8] alla confluenza della Saona (Arar) e del Rodano e dal suo statuto di colonia romana. In occasione della divisione del territorio gallico in tre province in aggiunta alla già esistente Gallia Narbonense, nel 27 a.C., Lione divenne capitale della "Gallia Lugdunense". Sulle pendici della collina di Croix-Rousse si innalzò il santuario federale delle tre province galliche, dove ogni anno si radunavano i delegati delle tribù galliche per celebrare il culto di Roma e dell'imperatore regnante.
Resti dell'anfiteatro delle Tre Gallie.
Nacquero a Lugdunum gli imperatori Claudio, nel 10 a.C., e Caracalla, nel 188. Lione, in epoca romana, era una delle due destinazioni della via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
Nel 65 Lugdunum, in un solo giorno, venne pressoché distrutta dalle fiamme.[9] L'imperatore Nerone decretò l'immediato invio di soccorsi e di cospicui sussidi.[10] Probabilmente a causa dei mancati effetti di tali sussidi, e sospettando che fossero finiti nelle borse di avidi potentati, Nerone decise di effettuare un censimento della provincia per migliorare l'imposizione fiscale e riequilibrare le sorti della popolazione.[11]
Lione dimostrò sempre una grande devozione nei confronti di Nerone, inviando un contributo di quattro milioni di sesterzi in occasione del grande incendio di Roma del 64 e rifiutandosi nel 68 di unirsi alla rivolta aristocratica contro l'imperatore.
La cristianizzazione avvenne precocemente: san Potino, primo vescovo della diocesi di Lione, e santa Blandina, martirizzati nel 177 sotto Marco Aurelio, figurano tra i primi martiri della città. Sant'Ireneo successe a san Potino e fu uno dei primi teologi cristiani[12]. Lione era un importante centro culturale cristiano e nel VI secolo vi nacque Sidonio Apollinare.
Medioevo
Dei Burgundi, scampati alla distruzione di Worms da parte degli Unni, nel 437 si installarono nella città per concessione di Flavio Ezio e nel 461 ne fecero la loro capitale[13].
Occupata da Carlo Martello nel 732, dopo la morte di Carlo Magno passò a Lotario insieme al territorio ad est della Saona. Appartenne alla Lotaringia e al Sacro Romano Impero fino al XIV secolo, quando fu inserita nel regno di Francia e i re francesi ne fecero il centro delle loro attività rivolte verso l'Italia.
La città restava di dimensioni modeste, ma si distinse in campo religioso, tanto che il suo vescovo fu elevato al rango di primate di Gallia da papa Gregorio VII nel 1078. Nel XIII secolo vi si tennero due concili. Si è spesso fatto riferimento a Vaulx-en-Velin come il luogo di nascita di Valdo di Lione. Oggi, esiste una via a Lione che porta il suo nome, nel 5ème arrondissement (rue Pierre-Valdo).
Rinascimento ed epoca moderna
Lo sviluppo economico maggiore si ebbe a partire dal XVI secolo, con l'arrivo dei banchieri fiorentini e di mercanti, attirati dalle franchigie regie e dalle fiere che vi si tenevano quattro volte l'anno. Vi si sviluppò in particolare il commercio della seta. Di quest'epoca restano numerosi immobili di stile rinascimentale, che testimoniano la ricchezza della città.
Il periodo di maggiore prosperità terminò con le guerre di religione: Lione risentì in modo particolare dei massacri della notte di san Bartolomeo nel 1572 e della spedizione del barone des Adrets. La città riuscì a riprendersi, ma senza raggiungere più il prestigio del periodo precedente.
Il XVII secolo fu comunque un'epoca tranquilla e di grande fasto: regnava la tolleranza e la città si abbellì con la costruzione del nuovo municipio (Hôtel de Ville). La sua fedeltà alla Corona durante la Fronda le valse le elargizioni reali. Alla fine del secolo l'industria della seta ne aveva assorbito gran parte delle forze economiche, mentre commercio ed attività bancarie erano state lasciate ai ginevrini e agli svizzeri.
Nel XVIII secolo proseguì il periodo di tranquillità e si videro altre importanti costruzioni, come quelle di Soufflot (Hôtel Dieu e Loggia del Cambio).
La Rivoluzione francese
Durante la Rivoluzione francese, nel 1793 Lione prese posizione a favore dei realisti e dei girondini, e si sollevò contro la Convenzione: subì prima di arrendersi un assedio di più di due mesi e una feroce repressione: la città prese il titolo di "Città liberata" e circa 2 000 persone furono fucilate o ghigliottinate, mentre diverse residenze private furono distrutte, soprattutto presso piazza Bellecour.
La presa di potere da parte di Napoleone Bonaparte fu salutata con favore, come fine del periodo oscuro e ritorno alla pace civile, ma sotto l'impero napoleonico si accentuò ancor più il centralismo. Nel 1815 Lione fu occupata dall'armata austro-sarda al termine della campagna per la città.
La rivoluzione industriale
Stampa di Lione nel 1869
Grazie alle competenze ereditate dall'industria della seta, la città partecipò alla rivoluzione industriale con le sue manifatture tessili e nel XIX secolo era un importante centro industriale. La meccanizzazione comportò grandi lotte sociali, con insurrezioni come la "rivolta dei canut" (operai setaioli), nel 1831. Nel 1832 fu collegata per mezzo di una delle più antiche ferrovie alla vicina città di Saint-Étienne.
La seconda guerra mondiale
Durante la seconda guerra mondiale, essendo situata nel territorio della Repubblica di Vichy, che non venne occupata dai nazisti fino al novembre del 1942, accolse inizialmente molti rifugiati.
Dopo l'occupazione nazista, divenne un centro della Resistenza francese, favorita in questo dai molti passaggi coperti interni agli edifici (traboules), che permettevano di sfuggire più facilmente agli occupanti tedeschi. La città venne bombardata dall'aviazione alleata il 26 maggio del 1944, poco prima della sua liberazione.
Il Centro per la Storia della Resistenza e della Deportazione (Centre d'histoire de la résistance et de la déportation) è un museo a Lione. Situato sull'ex sito di una scuola sanitaria militare francese (École de Santé Militaire) e inaugurato nel 1992, racconta la Resistenza francese e la deportazione degli ebrei nella seconda guerra mondiale, il museo mostra anche le storie dei combattenti della Resistenza (Maquis) contro i tedeschi, il regime di Vichy sotto il maresciallo Philippe Pétain e di importanti leader della resistenza, in particolare Charles de Gaulle.[14]
Centro per la Storia della Resistenza e della Deportazione
Evoluzione recente
Lione dalle rive del Rodano nel 2007 verso il ponte detto Guillotierre
Negli anni 1960 come nel resto della Francia, crebbe grandemente il numero degli abitanti e furono costruiti nuovi quartieri di abitazione in periferia: La Duchère per accogliere i rimpatriati dall'Algeria (Pieds-Noirs), Mermoz, Rillieux.
La modernizzazione venne attuata con grandi lavori urbanistici, come la costruzione di un quartiere affaristico a La Part-Dieu (oggi secondo CBD della Francia, dietro a Parigi La Defense), il tunnel che oltrepassa la collina di Fourvière e la costruzione della metropolitana (inaugurata nel 1978).
Per canalizzare l'espansione urbana fu d
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Facile
Molto bella la Lione vecchia sul colle