Caffè al Bar Italia di Vezzano. Saliamo in macchina a Margone 946m, Elda procede a piedi, io e Renzo saliamo con E-Bike a Malga Ranzo (o di Gazza) 1549m. Poi su sterrato in parte pianeggiante, con intermezzi molto ripidi, sugli stupendi prati di Monte Gazza (con vista su lago e Garda e Cavedine) fino a raggiungere (con saliscendi in mezzo ai mughi) un passetto 1761m, dove la sterrata si restringe, scende su un breve tratto con fondo pessimo fino ad un’altra sterrata. Da qui si potrebbe andare a sx per un breve tratto, poi prendere a dx un sentierino che taglia un bel tratto di strada ma con fondo sassoso e bagnato (per non dire fangoso, dati i giorni di pioggia che abbiamo avuto in precedenza), allora decidiamo di scendere su sterrata discreta a Bocca San Giovanni 1572m, poi giriamo a sx e risaliamo sempre su sterrata fino a ricongiungerci col sentierino precedente in corrispondenza del sentierino che sale alla Baita del Germano (il giro è abbastanza lungo e sicuramente varrebbe la pena tagliare con fondo asciutto). Poco oltre si trova il bivio con la sterrata per la Baita del Germano 1800m (dove si mangia bene ed è quasi sempre aperta), ma decidiamo di procedere salendo alla Malga di Covelo 1781m e poi dopo una rampa micidiale ad un bivio 1835m: se si va dritti si scende brevemente e poi si risale su sterrata con tratti ripidi fino alla cima. Noi decidiamo di salire a dx su sterrata molto ripida con fondo pessimo fino al Passo San Giacomo 1963m (stupenda vista sulle Dolomiti di Brenta e sulla valle dei laghi), poi passiamo poco sotto al Canfredin 2034m vedendo la cima della Paganella che sembra (ed è) molto lontana. Infatti, si deve superare un sentierino sassoso in discesa non ciclabile e quindi si impiega molto tempo ad arrivare al Passo Sant Antonio 1893m. Li si riprende la sterrata con qualche tratto ripido e dopo un’ultima breve discesa si arriva al ripido tratto finale (da poco cementato), che permette di salire velocemente alla cima de La Paganella 2124m. Ci fermiamo al Rifugio la Roda per un ottimo piatto di pasta (cime di rapa, salciccia e pecorino), quindi scendiamo. Cerchiamo la pista di discesa per bici, ma ci informano che è sassosa e molto ripida, allora torniamo per la sterrata di salita, scendendo oltre Passo Sant Antonio, passando per Malga Terlago Alta 1826m, poi poco sotto (al Doss Pela), troviamo una stupenda pista per bici, con ottimo fondo, tornanti sopraelevati e dossi (il tutto ciclabile anche per i non specialisti di Down Hill), con la quale scendiamo al Doss delle Streghe, dove parte la telecabina principale. Passiamo per Andalo 1072m e andiamo a sinistra verso Molveno, quindi, dopo poche centinaia di strada, scendiamo a destra su una stupenda ciclabile che fiancheggia il Rio Lambin (fondo ottimo e strada larga, eccetto qualche breve traverso protetto da recinzione vicino a rocce). Sul fondo si gode della spettacolare vista di Molveno 865m e del suo lago. Per evitare il traffico, risaliamo brevemente a destra, traversiamo la piana del torrente Masso e risaliamo su sterrata a tratti cementata, passando per il Ponte Romano (bella vista sul Lago di Molveno), il punto più elevato di Baita Fortini 920m, poi scendiamo fino a svoltare a sinistra su strada asfaltata che porta in località Nembia 850m e allo stupendo laghetto. Traversiamo la provinciale che proviene da Molveno ed (evitando la stradina che scende in località Deggia 619m (nota per il Santuario delle Beata Vergine del Caravaggio) saliamo su sterrata con primo tratto ripido, poi con lungo saliscendi superando località Baeli 872m e raggiungendo il punto più elevato del bivio per malga Baeli 8908m, da dove finalmente si scende su ampia sterrata (bella vista sulla forra del Limarò) a Ranzo 476m. Procediamo oltre, su provinciale asfaltata (sospesa nella roccia con spettacolare vista dall’alto del lago di Toblino), fino a raggiunge il bivio, da cui saliamo a sinistra al parcheggio di Margone. Pizza serale all’Okay con Elena per compleanno. Gelato a Ranzo.
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